Nell’estate del 2005, un tragico evento ha scosso l’opinione pubblica italiana: l’omicidio dei coniugi Aldo e Luisa Donegani ha gettato luce su una vicenda intricata e dal movente oscuro.
La scomparsa dei coniugi Donegani
La storia ha inizio il 1° agosto 2005, quando Luciano De Leo, appuntato dei carabinieri, si reca a casa degli zii Aldo Donegani e Luisa De Leo a Brescia. L’invito a trascorrere alcuni giorni di vacanza si trasforma in un mistero quando nessuno risponde alla porta.
Le indagini e le ipotesi
La scomparsa dei coniugi Donegani viene segnalata alle autorità, dando il via a un’indagine guidata dal sostituto procuratore Claudia Moregola. Diverse piste vengono considerate, dall’allontanamento volontario all’omicidio.
Il ritrovamento dei corpi e l’arresto del colpevole
Le ricerche conducono al macabro ritrovamento dei corpi smembrati dei coniugi Donegani. Guglielmo Gatti, il nipote enigmatico, viene incriminato per duplice omicidio premeditato, vilipendio e occultamento di cadavere.
La ricostruzione del delitto e la condanna
Le indagini svelano la dinamica dell’omicidio: Gatti avrebbe avvelenato gli zii, smembrato i corpi e occultato le prove. Condannato all’ergastolo, Gatti ha sempre negato le accuse.
La conclusione del caso
Nonostante la condanna, il movente dell’omicidio dei coniugi Donegani rimane avvolto nel mistero. Guglielmo Gatti sconta la pena nel carcere di Opera a Milano, mantenendo la sua innocenza.