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La tragica vicenda dell’omicidio di Carlo Falvella avvenuto a Salerno nel 1972

Il 7 luglio 1972, Carlo Falvella, studente di filosofia all’Università degli Studi di Salerno e vicepresidente del Fronte universitario d’azione nazionale, fu vittima di un’aggressione mortale mentre passeggiava sul lungomare insieme a un altro studente, Giovanni Alfinito, che rimase ferito durante l’attacco.

Il giovane e brillante studente Carlo Falvella

Carlo Falvella, giovane studente della facoltà di Filosofia dell’Università di Salerno, era figlio di genitori con ideali politici diversi: un padre liberal-tradizionalista e una madre missina convinta. Nonostante i seri problemi di vista che lo affliggevano e che lo avrebbero condotto alla cecità totale, Falvella era un ragazzo appassionato di politica. Nel 1971 si unì al Fronte universitario d’azione nazionale diventandone successivamente il vicepresidente a Salerno.

La tragedia sul lungomare di Salerno

Il 7 luglio 1972, durante una passeggiata sul lungomare Trieste di Salerno con Giovanni Alfinito, Falvella entrò in conflitto con Giovanni Marini, un giovane poeta anarchico, e il suo amico Gennaro Scariati. Dopo un primo diverbio, la situazione sembrò calmarsi ma più tardi, durante un secondo confronto, Marini tornò armato di coltello. Nello scontro che ne seguì, Falvella fu ferito mortalmente mentre Alfinito riuscì a portarlo in ospedale, ma purtroppo non si riuscì a salvarlo durante l’intervento chirurgico d’urgenza.

Le conseguenze e il processo giudiziario

Dopo l’omicidio, Soccorso Rosso Militante iniziò una campagna per dimostrare l’innocenza di Marini, sostenendo che Falvella e Alfinito fossero armati e accompagnati da altri fascisti durante l’incidente. Nel processo che ne seguì, Marini fu condannato a nove anni di reclusione per omicidio preterintenzionale aggravato e concorso in rissa, mentre Alfinito, Mastrogiovanni e Scariati furono assolti dalle accuse.

Dal 2014, un comitato intitolato a Carlo Falvella organizza iniziative in memoria del giovane studente, mantenendo viva la sua memoria e la tragica vicenda che ha sconvolto la città di Salerno nel 1972.