La morte di Paolo Di Nella, giovane militante del Fronte della Gioventù, ha scosso l’opinione pubblica italiana negli anni ’80. L’omicidio avvenuto a Roma nel 1983 ha dato il via a una serie di indagini che hanno svelato una storia intricata e piena di colpi di scena.
La tragica notte dell’omicidio
Paolo Di Nella, all’epoca dei fatti appena 19enne, aveva deciso di lanciare un’iniziativa politica per acquisire Villa Chigi, una villa settecentesca a Roma, e trasformarla in un centro socio-culturale per il Fronte della Gioventù. Il 2 febbraio 1983, mentre affiggeva manifesti per promuovere l’evento, fu tragicamente aggredito a Roma da due individui sconosciuti. Uno dei due lo colpì alla testa con un oggetto contundente, lasciandolo gravemente ferito.
Le indagini e le svolte inaspettate
Dopo la morte di Di Nella, le indagini portarono a sospettare di militanti di estrema sinistra, in particolare Luca Baldassarre e Corrado Quarra di Autonomia Operaia. Tuttavia, le vicende investigative presero una piega inaspettata nelle indagini quando Daniela Bertani, amica del giovane assassinato, riconobbe Quarra come l’aggressore. Nonostante ciò, un errore nel riconoscimento di Baldassarre portò alla caduta delle accuse contro di loro.
La fine delle indagini e le conseguenze
Le indagini si conclusero nel 1986 con il proscioglimento di Corrado Quarra. La morte di Paolo Di Nella rimase avvolta nel mistero, senza che si potesse fare piena luce sull’identità dei veri responsabili. L’assassinio del giovane militante segnò un momento oscuro nella storia politica italiana degli anni ’80, evidenziando le tensioni e i conflitti presenti all’epoca.