Il 28 maggio del 1980, la vita di Francesco Evangelista, noto come “Serpico”, poliziotto coraggioso e esperto di arti marziali, venne tragicamente interrotta da un agguato dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR) a Roma. Scopriamo insieme la storia di questo eroe della Polizia di Stato.
La vita e la carriera di Francesco Evangelista
Francesco Evangelista, nato nel 1943 a San Nicola La Strada, in provincia di Caserta, entrò nel corpo di polizia nel 1962 dopo aver completato la sua formazione presso la Scuola allievi sottufficiali di Nettuno (RM). Il poliziotto divenne famoso negli anni ’70 a Roma per la sua dedizione al dovere e per il coraggio dimostrato in numerose operazioni di arresto, spesso a mani nude.
Conosciuto con il soprannome di “Serpico”, ispirato all’omonimo film interpretato da Al Pacino, Evangelista era un esperto di arti marziali. Nel corso della sua carriera, aveva effettuato centinaia di arresti, dimostrando sempre grande determinazione e professionalità.
L’agguato dei NAR e la morte di Francesco Evangelista
La mattina del 28 maggio 1980, mentre era in servizio di pattuglia con due colleghi di fronte al liceo “Giulio Cesare” di Roma, Francesco Evangelista fu attaccato da un gruppo di terroristi appartenenti ai NAR, un’organizzazione di estrema destra. L’obiettivo dei terroristi era disarmare gli agenti e impossessarsi delle loro armi per destabilizzare la situazione.
Nonostante la reazione coraggiosa degli agenti, scattò un conflitto a fuoco che si concluse con la tragica morte di Evangelista, colpito da sette proiettili. I suoi colleghi, Antonio Manfreda e Giovanni Lorefice, rimasero feriti durante l’agguato.
I terroristi responsabili dell’omicidio di Evangelista, tra cui Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Giorgio Vale, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini, agirono con freddezza e determinazione, cercando di confondersi tra i giovani studenti per compiere il loro vile gesto.
Francesco Evangelista è stato ricordato come un eroe e un simbolo di coraggio e dedizione al dovere. In suo onore, sono state intitolate strade e giardini a Roma e nella sua città natale. Il poliziotto è stato insignito della medaglia d’oro al valor civile per il suo sacrificio e il suo impegno nella difesa della legalità e della sicurezza pubblica.