Condannato a 10 anni di carcere per violenza psicologica e fisica sulla figlia: il caso nella Provincia di Viterbo
Nella Provincia di Viterbo, un padre è stato condannato a 10 anni di carcere per aver commesso violenza psicologica e fisica nei confronti della propria figlia. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Appello di Roma, che ha stabilito la condanna per il grave reato commesso.
Il dramma vissuto dalla bambina
La vicenda ha avuto inizio nel 2013, quando la piccola bambina ha subito abusi e violenze da parte del padre. La situazione è emersa quando la bambina ha trovato il coraggio di raccontare quanto stesse accadendo alle autorità competenti. Le violenze si sono verificate in un Comune della Provincia di Viterbo, scuotendo l’opinione pubblica per la gravità degli atti commessi.
La testimonianza della vittima
La bambina, all’epoca dei fatti solo 9 anni, ha raccontato di essere stata frustata quotidianamente dal padre, lasciandole segni indelebili sia fisici che psicologici. Nonostante siano passati molti anni dagli abusi, il giudice è riuscito a fare luce sulla vicenda, dimostrando la crudeltà dell’uomo e l’orrore vissuto dalla bambina.
Le indagini e l’apertura del caso
Le indagini sono partite dopo l’ultimo episodio di maltrattamenti subiti dalla bambina, che ha dovuto essere ricoverata in Pronto Soccorso a causa delle ferite riportate. I medici, notando i segni evidenti di violenza sul corpo della piccola, hanno immediatamente allertato le autorità competenti, dando il via all’inchiesta che ha portato alla condanna del padre.
Le violenze subite dalla figlia
La bambina ha raccontato agli inquirenti le terribili torture inflitte dal padre, che la frustava anche per motivi futili come un cattivo voto a scuola o un semplice capriccio. Le umiliazioni subite includevano anche violenze sessuali, con il padre che entrava nel bagno mentre la bambina si faceva la doccia e abusava di lei ripetutamente. La testimonianza della vittima, supportata da altre prove raccolte durante le indagini, ha portato alla condanna dell’uomo per i suoi atroci crimini.