Una discussione legale tra due fratelli per la divisione dell’eredità paterna ha portato alla luce un vero tesoro dell’Antica Roma, composto da reperti storici di inestimabile valore. Ciò che sembrava essere solo una questione di divisione di beni si è trasformato in una scoperta archeologica straordinaria.
La denuncia ai Carabinieri e la scoperta del tesoro
La lite per l’eredità ha preso una piega inaspettata quando uno dei fratelli, stanco dei continui scontri con la sorella per la sua quota di legittima, ha deciso di denunciare la situazione alle autorità competenti. I Carabinieri sono intervenuti prontamente nell’appartamento oggetto della contesa e hanno fatto una scoperta sorprendente: un tesoro nascosto che includeva una statua di un semidio su un piedistallo, una lastra con bassorilievi potenzialmente staccata da un sarcofago risalente al III secolo dopo Cristo e un’opera raffigurante Mercurio in pietra.
La valutazione dei reperti e le conseguenze legali
Gli esperti incaricati di analizzare i reperti hanno individuato ben 23 pezzi di inestimabile valore storico e artistico, alcuni dei quali lasciati all’esterno su un balcone. Le opere d’arte sembrano risalire all’età imperiale romana e al XV secolo dopo Cristo, offrendo uno spaccato unico sulla storia e sull’arte di quei periodi.
Le conseguenze legali della scoperta
La controversia ereditaria tra i due fratelli si è risolta con il coinvolgimento della Soprintendenza che ha preso in custodia 13 dei 23 reperti, considerati beni di interesse pubblico. La sorella è stata invece rinviata a giudizio per il reato di ricettazione di beni culturali, oltre alla questione della divisione dell’eredità paterna.