Una vicenda scioccante ha scosso la cittadina di Springe, in Bassa Sassonia, dove un padre è stato condannato per tentato omicidio dopo aver iniettato mercurio alla sua stessa figlia di soli un anno. La motivazione dietro questo gesto crudele risale a un desiderio di vendetta nei confronti della ex moglie, madre della bambina, che lo aveva lasciato poco dopo la nascita del loro bambino.
La terribile vendetta e le conseguenze per la piccola
Il padre, un uomo di 30 anni, avrebbe pianificato di infliggere sofferenze atroci alla figlia per far pagare alla madre il dolore della separazione. Con la complicità della sua nuova compagna, avrebbe prelevato mercurio da un termometro e l’avrebbe iniettato nel piede sinistro della bambina, causandole dolori inimmaginabili. Nonostante sapesse che l’iniezione non avrebbe portato alla morte della piccola, ma solo a gravi conseguenze fisiche, ha agito senza alcun scrupolo.
Le conseguenze e la scoperta del terribile gesto
La madre della bambina ha fatto una terribile scoperta quando la piccola è tornata da lei dopo l’orribile gesto del padre. La bambina continuava a piangere e lamentarsi, e solo allora è emerso ciò che le era stato inflitto. Da quel momento, la piccola ha subito ben dieci operazioni chirurgiche e vari trattamenti per cercare di attenuare i danni causati dal veleno iniettato.
La condanna e le motivazioni dell’aggressore
Una volta scoperto, l’uomo ha inizialmente negato le accuse mosse nei suoi confronti, ma successivamente ha ammesso di aver agito per vendetta nei confronti della ex moglie. Il Tribunale tedesco lo ha condannato a 13 anni di reclusione per tentato omicidio, infliggendo la stessa pena anche alla sua complice, la nuova compagna, che avrebbe partecipato all’atroce gesto per cercare di preservare la loro relazione in crisi.
Secondo quanto emerso, la decisione di utilizzare il mercurio come strumento di vendetta sarebbe stata influenzata dalla visione di programmi televisivi di genere crime, che avrebbero suggerito loro il modo per infliggere il “giusto” livello di sofferenza senza provocare la morte della bambina.