La tragedia nella centrale idroelettrica di Suviana ha scosso l’opinione pubblica, lasciando un amaro retrogusto di dolore e sgomento. Mentre le ricerche dei quattro operai dispersi proseguono senza sosta, si fa i conti con la perdita delle vittime dell’esplosione avvenuta il pomeriggio di martedì, 9 aprile, presso la centrale elettrica Enel Green Power sul lago di Suviana.
Le vittime della tragedia
Le vittime dell’esplosione, tutte in trasferta per lavori di manutenzione, hanno lasciato un vuoto incolmabile nelle loro famiglie e nelle comunità di provenienza. Tra di esse, un giovane neopapà, Vincenzo Franchina, e due altri colleghi, Mario Pisani e Pavel Petronel Tanase, hanno perso la vita sul colpo mentre si trovavano al piano meno otto della centrale.
Chi erano le vittime
Vincenzo Franchina, nato a Patti nel 1988, lascia la moglie e la figlia dopo essere diventato papà da pochi mesi. Elettricista industriale con formazione tecnica, amava condividere la sua passione per la musica su i suoi profili social. Mario Pisani, ex dipendente Enel, avrebbe compiuto 74 anni a maggio e si era recato alla centrale per una consulenza. Pavel Petronel Tanase, di origini rumene, ma residente a Settimo Torinese, aveva 45 anni al momento della tragedia.
Operazioni di soccorso e ricerche in corso
Oltre 12 ore dopo l’esplosione, le ricerche dei dispersi continuano senza sosta. Cinque persone sono rimaste ferite, due delle quali in condizioni gravissime. Le speranze di ritrovare i dispersi vivi si affievoliscono, ma i vigili del fuoco, supportati da squadre specializzate, perseverano nel tentativo di trovare eventuali sopravvissuti tra le macerie.
Attualmente, circa cento uomini sono impegnati nelle operazioni di soccorso, nonostante le difficoltà causate dalla risalita dell’acqua del lago. L’ipotesi che alcuni operai dispersi possano essersi rifugiati in locali a tenuta stagna resta l’unica speranza per un epilogo positivo in una situazione così drammatica.
Le cause dell’esplosione e le incertezze
Le cause dell’esplosione rimangono avvolte nel mistero, sebbene si sia appurato che è stata coinvolta una turbina al piano meno otto, provocando il crollo del solaio sottostante. Per coloro che si trovavano nell’area colpita, non c’è stato scampo, lasciando dietro di sé un’eco di tragedia e dolore.