La tragedia avvenuta alla centrale idroelettrica di Suviana ha lasciato dietro di sé un bilancio drammatico: quattro dispersi, tre morti accertati e cinque feriti. Le operazioni di soccorso, che hanno coinvolto oltre un centinaio di vigili del Fuoco, stanno continuando senza sosta, nonostante le difficoltà causate dall’innalzamento del livello dell’acqua del lago.
La situazione attuale
Le ricerche dei dispersi si sono protratte per tutta la notte e si prevede che continueranno per l’intera giornata odierna. Le speranze di trovare superstiti tra le macerie della centrale idroelettrica, situata sull’Appennino Bolognese, si stanno affievolendo sempre di più. Le vittime accertate finora sono tre: Pavel Petronel Tanase, Mario Pisani e Vincenzo Franchina, mentre i feriti, seppur in condizioni gravi, hanno ricevuto tempestivi soccorsi e si auspica per la loro pronta guarigione.
Le operazioni di soccorso
Attualmente, sul luogo dell’incidente, sono impegnati oltre cento vigili del Fuoco, di cui sessantuno sono stati inviati in rinforzo dalle regioni circostanti. Le speranze di ritrovare i dispersi vivi sono minime, considerando l’entità dell’esplosione e i danni causati. L’unico scenario che potrebbe aver favorito la salvezza dei lavoratori sarebbe la presenza di locali protetti dall’acqua.
Le cause dell’esplosione
Al momento, le cause dell’esplosione alla centrale idroelettrica di Suviana non sono ancora state chiarite. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che l’esplosione sia stata causata dal trasformatore al piano meno 8, con conseguente crollo parziale del solaio e allagamento al piano meno 9. Gli investigatori stanno lavorando per comprendere appieno le dinamiche dell’incidente e prevenire che simili tragedie possano ripetersi in futuro.