Un drammatico caso di tentato femminicidio ha scosso la tranquilla cittadina di Supino, in provincia di Frosinone, dove un uomo ha cercato di uccidere la propria moglie dopo il parto della terza figlia. La vicenda, che ha destato sconcerto e indignazione, ha portato alla luce una storia di violenza e ossessione legata al desiderio di avere un figlio maschio.
Il tentativo di femminicidio
L’uomo, un 47enne di origine marocchina residente a Supino, è stato condannato dal Tribunale di Frosinone per le violenze perpetrate nei confronti della moglie. Dopo tre parti, durante le quali la donna non è riuscita a dare un erede maschio al marito, quest’ultimo avrebbe manifestato un crescente livello di violenza culminato nel tentativo di ucciderla dopo il parto della terza figlia.
La storia di violenza e ossessione
La coppia, composta da un uomo di 47 anni e una donna vent’anni più giovane, ha vissuto un’escalation di violenza legata alla mancata nascita di un figlio maschio. Le tre figlie femmine non hanno soddisfatto le aspettative del marito, il quale sembrava essere ossessionato dall’idea di avere un erede maschile.
Le violenze subite dalla moglie
La donna, vittima di ripetute violenze fisiche e psicologiche, ha subito un’aggressione brutale dopo il parto della terza figlia. L’uomo avrebbe usato pugni, schiaffi e persino un bastone di legno per colpire la moglie, che è riuscita a chiedere aiuto grazie alle urla udite dai vicini.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, non si tratta del primo episodio di violenza nei confronti della donna. Già dalla nascita della prima figlia, la moglie era stata soggetta a maltrattamenti da parte del marito, il quale aveva addirittura rifiutato di riconoscere la seconda figlia per la sua ossessione di avere un maschio.
Un altro momento drammatico è emerso durante un viaggio in Marocco, dove la donna sarebbe stata sequestrata dal marito che le aveva fatto sparire il passaporto, impedendole di tornare in Italia.