Nella notte tra il 28 e il 29 maggio del lontano 1979, un tragico evento segnò la fine della giovane vita di Francesco Cecchin, militante del Fronte della Gioventù. Dopo 19 giorni di agonia, Cecchin si spense, lasciando dietro di sé un mistero avvolto nell’ombra dell’aggressione politica.
Le circostanze dell’aggressione
Quella sera, mentre affiggeva manifesti del Fronte della Gioventù insieme ad amici, Cecchin si trovò coinvolto in una lite accesa con attivisti del Partito Comunista Italiano. Le tensioni politiche dell’epoca fecero da sfondo a uno scontro che portò alla tragica fine del giovane militante.
Le indagini e le ombre sulla verità
Le indagini iniziali tentarono di dipingere l’omicidio come un tragico incidente, ma con il tempo emerse la verità: Cecchin fu spinto giù da un muretto, vittima di un omicidio premeditato. Tuttavia, nonostante le prove e le testimonianze, nessun colpevole fu individuato con certezza.
Il processo e le sue ombre
Il processo che seguì non portò a una condanna definitiva, lasciando irrisolte molte domande sulla vicenda. Le ombre dell’aggressione politica e delle mancanze investigative continuarono a gettare un velo di mistero sull’intera vicenda, lasciando la famiglia di Cecchin e la giustizia con più domande che risposte.