Si è aperto il processo per l’omicidio di Rossella Nappini, l’infermiera dell’Ospedale San Filippo Neri brutalmente uccisa nel quartiere Trionfale di Roma. Il principale imputato, identificato come AH, ex compagno della vittima, è accusato di aver pianificato il femminicidio per motivi legati alla fine della relazione e al desiderio di ottenere la cittadinanza italiana.
Le indagini sull’omicidio di Rossella Nappini
L’omicidio di Rossella Nappini è avvenuto il 4 settembre, all’interno dell’androne delle scale della sua abitazione. Secondo gli inquirenti, AH avrebbe concepito il delitto come conseguenza della rottura con la vittima e del fallimento del suo piano di matrimonio, che avrebbe garantito il percorso verso la cittadinanza italiana.
L’omicidio di Rossella Nappini: le perizie legali e il contesto del delitto
La violenza con cui è stato commesso l’omicidio di Rossella Nappini ha destato sgomento e orrore. La donna è stata colpita con ben 57 coltellate, distribuite su diverse parti del corpo, evidenziando un’azione criminale estremamente violenta e priva di pietà. Le perizie legali hanno evidenziato la brutalità dell’atto e il disperato tentativo di difesa da parte della vittima.
La richiesta di condanna per l’ex compagno di Rossella Nappini
Nel corso del processo, il Pubblico Ministero Claudia Alberti ha avanzato la richiesta di condanna all’ergastolo per AH, assistito dall’avvocato Angelo Russo. L’accusa contesta la crudeltà dimostrata nell’omicidio, sottolineando la premeditazione legata al desiderio di matrimonio e alla mancata acquisizione della cittadinanza come motivazioni scellerate del delitto.