Ernesto Tafuri: la triste fine del celebre “dentista delle stelle” in un incendio a Roma
Una tragica fine ha segnato la vita di Ernesto Tafuri, l’uomo di settant’anni che ha perso la vita nell’incendio scoppiato nel quartiere Vittoria di Roma. Tafuri, noto come il
Ernesto Tafuri: una vita tra successi e decadenza
Ernesto Tafuri ha vissuto i suoi anni d’oro tra la fine del XX secolo e l’inizio del nuovo millennio. Numerosi personaggi di spicco dello spettacolo e del mondo dello showbiz lo sceglievano per curare i loro sorrisi. Nonostante la fama e il successo, la sua vita non è stata priva di ombre, tra cui un’inchiesta per droga. Le sue passioni, come si può leggere dal suo profilo Facebook, ormai inattivo da anni, erano molteplici: istruttore di sub, pilota di aerei Storm, pilota di Ferrari e, naturalmente, la professione che lo ha reso celebre, quella di
Il tragico incendio: l’ultimo capitolo della vita di Tafuri
L’incendio ha avuto inizio intorno alle 6 del mattino, propagandosi rapidamente nell’intero appartamento, ricco di materiali altamente infiammabili. I Vigili del Fuoco, giunti sul posto con l’autoscala e l’autobotte, hanno dovuto forzare la porta blindata per iniziare le complesse operazioni di spegnimento e contenimento delle fiamme. Il corpo di Tafuri è stato rinvenuto sul letto, insieme ai suoi gattini. L’appartamento è stato dichiarato inagibile e sono in corso verifiche sugli alloggi adiacenti.
Le reazioni all’accaduto e le critiche sul comando dei Vigili del Fuoco di Roma
Il tragico evento ha sollevato nuove critiche sulla gestione del comando dei Vigili del Fuoco di Roma. Riccardo Ciofi, sindacalista della Fns CISL dei Vigili del Fuoco, ha sottolineato la carenza di personale e di mezzi che affligge il comando romano. Ciofi ha evidenziato come il distaccamento di Prati non avesse a disposizione l’autoscala, che è dovuta arrivare dalla sede centrale. Il sindacalista ha chiesto un potenziamento dell’organico e dei mezzi dei Vigili del Fuoco a Roma, oltre a una modifica della circolare sui numeri minimi delle autoscale, aumentando da 5 a 7 in servizio. Secondo Ciofi, i cittadini romani meritano