Un caso di multe a carico di minori sul treno ha messo in luce le differenze nelle politiche tariffarie tra ATAC, COTRAL e Trenitalia. Un genitore residente nel Lazio ha subito una multa a bordo di un treno regionale Trenitalia, nonostante fosse in possesso della tessera Metrobus. La multa è stata inflitta ai bambini che lo accompagnavano, poiché, a differenza di ATAC e COTRAL, che permettono il viaggio gratuito ai minori sotto i 10 anni, Trenitalia applica la gratuità solo ai bambini sotto i 4 anni. Questa situazione ha portato il genitore a contestare la multa.
La complessità delle politiche tariffarie dei trasporti pubblici
Il caso, riportato da Odissea Quotidiana, mette in evidenza la complessità delle politiche tariffarie dei diversi operatori di trasporto pubblico. ATAC e COTRAL, le due principali aziende di trasporto su gomma della regione Lazio, consentono ai bambini sotto i 10 anni di viaggiare gratuitamente. Trenitalia, tuttavia, ha un regolamento diverso e prevede la gratuità solo per i bambini sotto i 4 anni. Questa discrepanza ha portato alla diversa interpretazione delle regole da parte di Trenitalia.
L’episodio del 23 marzo
L’episodio è avvenuto il 23 marzo, durante uno sciopero generale dei trasporti. Il genitore aveva scelto di utilizzare il treno di Trenitalia per raggiungere la Stazione Termini di Roma, insieme ai suoi due figli e un loro amico. Il treno regionale, proveniente da Perugia, sembrava una soluzione pratica per evitare i disagi dello sciopero. Tuttavia, quando il controllore ha verificato i biglietti, ha accettato solo la Metrobus del padre, richiedendo il pagamento del viaggio per i tre bambini. Nonostante fossero tutti sotto i 10 anni, la normativa di Trenitalia prevede il pagamento del biglietto per i bambini sopra i 4 anni.
La necessità di una regolamentazione uniforme
Di fronte a questa situazione, il genitore ha espresso perplessità e dubbi, sottolineando l’assurdità della situazione e la necessità di una regolamentazione uniforme per le tariffe dei minori tra Trenitalia, COTRAL e ATAC. Un regolamento unico, infatti, eviterebbe confusione tra i passeggeri e preverrebbe situazioni spiacevoli come quella descritta. Il caso solleva interrogativi importanti sulla gestione dei trasporti pubblici e la necessità di coordinare le politiche tariffarie per garantire un’esperienza di viaggio uniforme e senza sorprese per i cittadini.