Nella capitale italiana, Roma, l’ambasciata israeliana ha chiuso i suoi battenti. Questa decisione segue la distruzione di un edificio annesso al consolato iraniano a Damasco, in Siria, durante un attacco aereo israeliano il 1° aprile 2024. La chiusura è avvenuta in risposta alle preoccupazioni per possibili rappresaglie. La sede diplomatica, situata in Via Michele Mercati, vicino alla famosa Villa Borghese, non è l’unica a rispondere in questo modo. Altre ambasciate israeliane in tutto il mondo hanno seguito lo stesso protocollo di sicurezza.
L’attacco a Damasco e le sue conseguenze
L’attacco aereo del 1° aprile 2024 ha preso di mira un edificio annesso al consolato iraniano a Damasco, causando gravi danni. L’edificio era situato accanto all’ambasciata iraniana nella capitale siriana. Questo attacco ha provocato la morte di 16 persone, tra cui il comandante senior della Forza Quds del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC), il brigadiere generale Mohammad Reza Zahedi. Altri sette ufficiali dell’IRGC hanno perso la vita nel raid. Questo evento ha ulteriormente inasprito le tensioni tra Israele e Iran, già elevate a causa del conflitto con Hamas e Hezbollah.
La reazione iraniana e le possibili ripercussioni
In seguito all’attacco, l’Iran ha promesso di vendicarsi. Questa dichiarazione ha innescato allarmi di sicurezza nelle ambasciate israeliane in tutto il mondo, compresa quella di Roma. Le autorità israeliane temono possibili rappresaglie e hanno quindi deciso di chiudere le loro sedi diplomatiche come misura precauzionale. Sebbene la chiusura dell’ambasciata israeliana a Roma sia temporanea, rimane un segnale forte del crescente clima di tensione tra i due paesi. La situazione rimane fluida e ulteriori sviluppi sono attesi nelle prossime ore.