Antonio Pomilia, un ex pilota di 83 anni, ha compiuto un gesto estremo, uccidendo sua moglie Margherita con un colpo di pistola, prima di rivolgere l’arma contro se stesso. Questo terribile evento è avvenuto a Cecchina, una frazione di Albano Laziale. Una telefonata e una lettera sono state lasciate per fare luce sulla tragedia. Entrambi erano malati e le condizioni di Antonio erano particolarmente gravi. Ma il dramma che ha coinvolto questa coppia anziana va oltre la semplice descrizione dei fatti.
Il contesto della tragedia
Il dramma si è svolto in una casa situata in località Colle Nasone, nei pressi di via Ardeatina. Sembra che il gesto estremo sia stato concordato tra marito e moglie, entrambi afflitti da malattie. Margherita aveva subito un intervento chirurgico e le sue condizioni erano incoraggianti, a differenza di Antonio, la cui malattia gli lasciava poco tempo da vivere. La tragedia ha lasciato un vuoto nella loro comunità, poiché la coppia non aveva figli.
La scoperta della tragedia
La scoperta dei corpi di Antonio e Margherita è avvenuta grazie al vicino di casa, allarmato dalle parole pronunciate da Antonio durante una telefonata con una parente. La scena che si è presentata era sconvolgente: Margherita era seduta su una poltrona, mentre Antonio giaceva a terra. L’allarme al 112 ha portato le forze dell’ordine sul posto per ricostruire l’accaduto. L’autopsia disposta sui due corpi sarà fondamentale per comprendere meglio la dinamica dei fatti.
L’arma utilizzata nel dramma
Le indagini hanno rivelato che l’arma utilizzata da Antonio era una Beretta della Prima Guerra Mondiale. Nonostante l’età dell’arma, non era necessario denunciarla. Gli investigatori ritengono che si trattasse di un cimelio di famiglia, passato di generazione in generazione. Questo dettaglio aggiunge un altro elemento di tristezza alla storia, poiché l’arma che ha portato alla fine della vita della coppia era un pezzo di storia familiare.