Un’operazione di polizia ha portato alla luce una vasta organizzazione criminale a Roma, specializzata nella distribuzione illegale di medicinali a base di ossicodone. Il narcotico, un potente antidolorifico derivato dall’oppio, è al centro di un’emergenza sanitaria in città a causa del suo abuso e del conseguente rischio di dipendenza e overdose. Una donna è stata arrestata, accusata di essere la mente dietro l’elaborato schema di falsificazione di prescrizioni mediche per ottenere il farmaco.
La scoperta dell’organizzazione criminale legata all’ossicodone a Roma
La crescente richiesta di ossicodone da parte di individui dipendenti ha favorito la creazione di un mercato nero all’interno della Capitale. L’organizzazione criminale aveva radici ad Albano Laziale, da dove orchestrava la produzione e la distribuzione di false prescrizioni mediche. Queste venivano poi utilizzate per ottenere il farmaco dalle farmacie di Roma e della sua provincia. L’ossicodone, pur essendo un legittimo antidolorifico, presenta un alto rischio di dipendenza e può portare a stati di overdose se assunto in dosi eccessive.
Il mercato nero dell’ossicodone tra i Castelli Romani e Roma
La rete criminale aveva creato un fiorente mercato nero di oppioidi tra la zona dei Castelli Romani e Roma. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, una donna era al centro dell’organizzazione, responsabile della falsificazione delle prescrizioni mediche necessarie per ottenere l’ossicodone. L’attività illecita veniva portata avanti attraverso l’uso di applicazioni digitali e la complicità di alcuni medici della Capitale.
Le tattiche per ottenere medicinali a base di ossicodone attraverso prescrizioni false
Le tecniche utilizzate per falsificare le prescrizioni erano varie e spesso sofisticate. La donna arrestata era solitamente la responsabile di questa parte dell’operazione, utilizzando software di editing come Photoshop per alterare le ricette mediche. In alcuni casi, i membri dell’organizzazione criminale avevano anche rubato ricettari ai medici di Roma, falsificando firme e timbri per ottenere i medicinali a base di ossicodone. L’indagine, condotta dalla Procura di Roma, continua a far luce su questo sistema criminale.