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Il caso di Renato Briano: la brutale uccisione di un dirigente nel periodo oscuro delle Brigate Rosse

Il 12 novembre 1980 segna una data nera nella storia italiana: Renato Briano, dirigente genovese della Ercole Marelli di Sesto San Giovanni, viene brutalmente assassinato. L’omicidio, che sconvolse l’opinione pubblica, venne rivendicato dalle Brigate Rosse, con una telefonata all’agenzia di stampa Ansa. Un episodio drammatico che si inserisce in un periodo di forte tensione e violenza, quando il terrorismo rosso stava lasciando il segno sulla società italiana.

La situazione delle brigate rosse e l’atmosfera sociale nel 1980

Nel periodo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, le Brigate Rosse avevano subito un duro colpo a seguito dell’arresto di alcuni dei principali membri dell’organizzazione terroristica. La frangia milanese, conosciuta come “Walter Alasia”, si era separata dal gruppo principale, perseguendo la propria lotta attraverso l’omicidio di figure chiave della classe dirigente. In questo contesto, nell’ottobre 1980, una marcia di protesta organizzata da 40.000 impiegati e quadri della FIAT nelle strade di Torino rappresentava una sconfitta per le principali confederazioni sindacali. Nel frattempo, la Ercole Marelli, storica fabbrica del comparto milanese, era sull’orlo della chiusura.

L’assassinio di renato briano: una morte che sconvolse l’italia

Renato Briano, al tempo dell’omicidio, era il direttore del personale della Ercole Marelli. Il giorno del delitto, il 12 novembre 1980, Briano venne seguito mentre si recava al lavoro in metropolitana e fu assassinato con due colpi di pistola alla testa. L’omicidio avvenne alle 8.20 del mattino, in pieno orario di punta. Gli assassini, che agirono a volto scoperto e dichiararono di appartenere alle Brigate Rosse, si dileguarono tra la folla alla fermata di Gorla. Pochi minuti dopo, con una telefonata all’Ansa e a Radio Popolare, le Brigate Rosse rivendicarono l’omicidio.

Le ripercussioni dell’omicidio e l’arresto del responsabile

L’uccisione di Briano, che lasciò la moglie e tre figli, ebbe ripercussioni significative, soprattutto a causa delle modalità con cui fu eseguita, in mezzo a una folla di pendolari. Solo diciotto giorni dopo l’omicidio di Briano, le Brigate Rosse colpirono nuovamente, uccidendo Manfredo Mazzanti, direttore tecnico dell’acciaieria Falck. La giustizia, tuttavia, non tardò a farsi sentire: Sergio Tornaghi, ex brigatista, fu arrestato il 29 aprile 2021 in Francia e condannato all’ergastolo per l’omicidio di Briano, chiudendo un capitolo doloroso della nostra storia recente.