Un’attività sospetta in via Rodolfo Grimaldi Casta, a Roma, ha portato all’arresto di tre cittadini cileni. Gli abitanti del quartiere, notando movimenti insoliti, hanno prontamente allertato la Polizia di Stato. Gli agenti del X Distretto Lido di Roma, rispondendo all’allarme, hanno accertato i fatti e, a seguito delle verifiche, hanno proceduto all’arresto dei tre individui, di età compresa tra i 24 e i 42 anni, ritenuti fortemente sospetti del reato di ricettazione di capi di abbigliamento di marche prestigiose.
L’intervento degli agenti e l’arresto dei sospetti
Arrivati sul posto, gli agenti hanno notato due uomini che uscivano dall’edificio segnalato, portando con sé buste di dimensioni considerevoli. Alla vista della polizia, i due hanno cercato di liberarsi delle buste e di fuggire, ma sono stati prontamente fermati e identificati come cittadini cileni di 42 e 24 anni. A seguito di ulteriori controlli, gli agenti hanno scoperto un mazzo di chiavi che ha consentito l’accesso a un appartamento, dove è stata sorpresa una donna, anch’essa cilena, di 34 anni.
Il rinvenimento di indumenti griffati e strumenti per il taccheggio
Nell’abitazione sono stati condotti ulteriori accertamenti, durante i quali sono stati scoperti numerosi indumenti di marchi noti, ancora provvisti di dispositivo antitaccheggio. Oltre a ciò, gli agenti hanno trovato una busta schermata, un rotolo di carta stagnola utilizzata per occultare gli articoli, una calamita per rimuovere i dispositivi antitaccheggio, diverse parrucche e 900 euro in contanti, la cui provenienza i tre arrestati non sono riusciti a giustificare.
La custodia cautelare e la presunzione di innocenza
Al termine degli accertamenti, i tre cileni sono stati arrestati. I due uomini sono stati trasferiti alla casa circondariale “Regina Coeli”, mentre la donna è stata condotta al carcere femminile di “Rebibbia”. La Procura di Roma ha richiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari la convalida dell’arresto e l’adozione di misure cautelari in carcere. Tuttavia, è importante sottolineare che, in questa fase preliminare delle indagini, gli indagati sono da considerarsi presumibilmente innocenti, fino a quando non verrà pronunciata una sentenza definitiva e irrevocabile di colpevolezza.