Operazione “Fuel Family”: smantellato gruppo criminale per frode fiscale nel settore energetico
La Procura Europea, in un’azione coordinata tra i suoi uffici di Bologna, Napoli e Roma, ha portato a termine una significativa operazione di contrastare alla criminalità organizzata. L’operazione, denominata “
Dettagli dell’operazione e misure cautelari
L’operazione “
Meccanismi della frode e riciclaggio di denaro
Le indagini hanno rivelato che l’organizzazione criminale commercializzava in Italia carburante proveniente principalmente dalla Slovenia e dalla Croazia. Questo avveniva attraverso una catena commerciale artificiosa composta da 41 società fittizie con sedi in Campania e Lombardia. Queste società, definite “cartiere”, hanno violato gli obblighi di dichiarazione e versamento dell’IVA. In cima alla filiera c’era una società con sede a Rovigo e un deposito fiscale a Magenta (MI), dove veniva destinata la maggior parte del prodotto. Le società “cartiere” hanno emesso e utilizzato fatture per operazioni inesistenti per un totale di oltre un miliardo di euro, causando un’evasione dell’IVA di oltre 260 milioni di euro.
Conseguenze dell’evasione fiscale e ruolo della Procura Europea
Grazie all’evasione sistematica dell’IVA, gli indagati sono riusciti a praticare prezzi illecitamente concorrenziali ai clienti finali, ovvero i distributori stradali, applicando un “sottocosto” sul prezzo di vendita. L’operazione è stata condotta dai Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Verbania, Rovigo, Roma, Napoli e Caserta, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e con il II Gruppo Napoli. La Procura Europea (EPPO), un organismo indipendente dell’Unione europea, ha il compito di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell’UE.