Una sentenza di condanna è stata emessa dal Tribunale di Tivoli nei confronti di un professore di Religione accusato di abusi sessuali su minori. Il docente, che era anche coinvolto in attività di oratorio nella zona di Tivoli, è stato ritenuto colpevole di aver abusato sessualmente di due adolescenti tra il 2016 e il 2018. Nonostante abbia cercato di giustificare i suoi atti con un periodo di depressione, la corte ha respinto tale difesa e lo ha condannato a 9 anni di reclusione.
Condanna per abusi sessuali il ruolo del professore
Il professore, identificato come MC, era un figura di riferimento nell’Azione Cattolica e un insegnante di Religione. La sua posizione di autorità e fiducia è stata macchiata da accuse di pedofilia, che hanno portato alla sua condanna da parte del Tribunale di Tivoli. Le indagini dettagliate hanno rivelato che il docente aveva avuto rapporti inappropriati con minori. Un episodio chiave nella ricostruzione dei fatti è avvenuto durante un campo estivo organizzato da una chiesa locale, dove il professore avrebbe abusato di uno dei ragazzi nella località di Loreto.
Tentativo di giustificazione e respingimento della corte
Di fronte alle accuse, il docente 47enne ha cercato di difendersi argomentando che era stato spinto a commettere tali atti a causa di un grave stato di depressione. Ha affermato che la sua condizione psicologica lo ha reso vulnerabile e incapace di pensare con chiarezza. Tuttavia, il Tribunale di Tivoli ha respinto questa giustificazione, come sottolineato dalla procuratrice Arianna Armanini che ha dichiarato: “La depressione non può giustificare questa vicenda e soprattutto non cura la pedofilia”.
Il percorso giudiziario del docente e le vittime
Il professore era in arresto domiciliare da maggio dell’anno precedente, quando fu arrestato in seguito a un’operazione della Polizia di Tivoli legata alle denunce di abusi su minori nel Comune. Inizialmente, la Procura aveva chiesto la pena massima di 10 anni, ma il Tribunale ha stabilito una pena di reclusione di 9 anni. Le vittime, al momento degli abusi, avevano rispettivamente 13 e 16 anni. Gli abusi sono avvenuti tra il 2016 e il 2018 e non si esclude la possibilità che emergano ulteriori episodi di abusi su minori da parte dell’imputato.