Arrestato per la seconda volta in un mese per spaccio di droga: il giudice sceglie ancora i domiciliari
Un giovane di 20 anni è stato arrestato per la seconda volta in un mese per spaccio di droga a Roma. Nonostante la recidiva, il giudice ha deciso di rimetterlo agli arresti domiciliari. La domanda che sorge spontanea è: sarà sufficiente questa misura per impedire che il giovane continui la sua attività illecita? La storia ha avuto luogo a Castel Madama, nelle vicinanze della capitale italiana.
Arrestato due volte in un mese: il caso del giovane spacciatore
Il giovane era già caduto nelle mani delle forze dell’ordine per lo stesso reato solo un mese prima. Tuttavia, non sembra che l’esperienza delle manette abbia avuto un effetto deterrente su di lui, dato che ha
Una perquisizione domiciliare rivela ulteriori prove
Sospettando che potesse esserci più droga nascosta nell’abitazione del giovane, i Carabinieri hanno deciso di eseguire una perquisizione domiciliare. Nonostante la resistenza del 20enne, che ha tentato di opporsi all’ingresso dei militari fino a ferire uno di loro, la perquisizione ha portato alla luce oltre 700 grammi di hashish, materiale per il confezionamento e oltre 2000 euro in contanti, considerati
Il giudice decide: arresti domiciliari per il giovane spacciatore
Dopo l’arresto, il giovane è stato messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria di Tivoli. Tuttavia, nonostante le prove schiaccianti e la recidiva, il Tribunale di Tivoli ha deciso di imporre soltanto gli arresti domiciliari al giovane. La decisione ha sollevato dubbi sulla sua efficacia nel prevenire ulteriori reati da parte del giovane, che è riuscito a evitare il carcere per la seconda volta in un mese.