Non è un segreto che la questione delle armi a Roma sia un problema serio e preoccupante. Il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, durante una recente riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha sottolineato come sia alta l’incidenza di armi rubate utilizzate dalla criminalità. Ebbene, i Carabinieri hanno preso seriamente in mano la situazione, conducendo controlli specifici sulla custodia e protezione delle armi. E i risultati sono stati significativi, e a volte sorprendenti.
Un servizio mirato dei Carabinieri per la sicurezza dei cittadini
Per combattere il problema delle armi rubate, i Carabinieri hanno intensificato i controlli, con una particolare attenzione alle aree del litorale nord di Roma fino a Civitavecchia, la zona a nord della Capitale lungo la via Cassia, e i territori delle compagnie di Bracciano e Monterotondo. Ma non solo. Hanno anche messo in campo più pattuglie per prevenire i furti nelle abitazioni. Queste attività di prevenzione e controllo hanno riguardato l’osservanza delle norme in materia di armi, dalla custodia alla documentazione amministrativa, fino al mantenimento dei requisiti necessari per il possesso di armi.
Risultati significativi: denunce, sequestri e ritiri amministrativi
Questi controlli intensivi hanno portato a risultati concreti. Sono state denunciate 27 persone, 11 persone sono state segnalate al Prefetto per la revoca del porto d’armi e 35 sono state diffidate a regolarizzare la certificazione medica di idoneità psicofisica. In totale, i Carabinieri hanno ritirato 165 armi da fuoco, 26 armi bianche e quasi 5.000 munizioni. Inoltre, il 15% dei soggetti sottoposti a controlli è risultato non a norma.
Armi custodite in luoghi improbabili e violazioni varie
Ma cosa hanno scoperto i Carabinieri durante i loro controlli? Situazioni sorprendenti, per non dire incredibili. Armi custodite in luoghi e con modalità non consentite: un fucile sotto il letto di un minore, un altro appoggiato su un comodino, armi conservate in scatole da scarpe o in armadi senza idonea chiusura. E ancora, mancata o non aggiornata certificazione medica di idoneità psicofisica, possesso di munizioni oltre il limite consentito, porto d’armi scaduto, omessa denuncia del trasferimento del luogo di custodia delle armi, cessione di armi senza autorizzazione, mancanza di armi regolarmente denunciate, possesso di armi mai denunciate. Insomma, una vera e propria carrellata di violazioni.
Armi consegnate volontariamente e controlli futuri
Ma non tutte le notizie sono negative. In seguito ai controlli, alcuni cittadini hanno deciso spontaneamente di mettersi in regola, acquistando armadi idonei per la custodia delle armi, o addirittura disfandosi delle armi e delle munizioni, donandole a persone autorizzate o consegnandole ai Carabinieri per la rottamazione. In totale, sono state consegnate 81 tra pistole e fucili e quasi 2.000 munizioni. Ma i Carabinieri non si fermano qui. I controlli continueranno su tutto il territorio della provincia di Roma, per garantire la sicurezza dei cittadini e il rispetto delle leggi sulle armi.