E’ di pochi giorni fa la notizia che ha lasciato tutti senza parole: un bambino di appena 16 mesi è stato ricoverato a Foggia, dopo aver ingerito sostanze stupefacenti, probabilmente cannabinoidi. I genitori, un uomo straniero di 40 anni e una giovane italiana di 20, hanno immediatamente chiamato i soccorsi appena il piccolo ha mostrato segni di malore. La famiglia, già seguita dai servizi sociali, vive in un contesto molto particolare, che ora è al centro delle indagini.
Un malore improvviso: come si sono svolti i fatti
Il piccolo stava trascorrendo il suo tempo in casa con i genitori quando, improvvisamente, ha iniziato a sentirsi male. Non appena i genitori se ne sono accorti, hanno immediatamente chiamato il 118, temendo che il loro bambino potesse aver ingerito qualcosa di pericoloso. E purtroppo, i loro timori si sono rivelati fondati. Gli esami clinici effettuati al Policlinico Riuniti di Foggia hanno confermato che il piccolo aveva assunto sostanze stupefacenti, probabilmente cannabinoidi. Fortunatamente, dopo i primi accertamenti, i medici hanno dichiarato il bambino fuori pericolo.
Le indagini dei carabinieri: cosa è successo davvero?
Dopo l’episodio, i carabinieri dell’Arma hanno avviato un’indagine per fare chiarezza sulla dinamica dei fatti. L’obiettivo è capire se il bambino abbia ingerito la sostanza stupefacente accidentalmente o se possa esserne venuto a contatto in altro modo. Inoltre, i genitori del piccolo, già seguiti dai servizi sociali, sono al centro delle indagini. La loro situazione è molto particolare, e ora si cerca di capire se ciò possa aver avuto un ruolo nell’accaduto.
Una famiglia già seguita dai servizi sociali: chi sono i genitori
I genitori del piccolo, un uomo straniero di 40 anni e una giovane italiana di 20, non sono nuovi ai servizi sociali. Da tempo, infatti, la loro famiglia è seguita dagli assistenti sociali, a causa del contesto in cui vivono. Non si hanno molte informazioni su questa situazione, ma è chiaro che ora la loro vita sarà ancora più sotto la lente d’ingrandimento, per cercare di capire come sia potuto accadere un incidente così grave.