La Forma Urbis: Una Mappa Antica di Roma
La Forma Urbis: Una Mappa Antica di Roma
l’antica Roma ha sempre affascinato e stupito, tanto da spingere l’imperatore Settimio Severo a commissionare la realizzazione di una pianta dettagliata della città. Quest’opera, chiamata "Forma Urbis Romae", è stata una testimonianza straordinaria dell’antica grandezza di Roma.
Si tratta di un’opera imponente, composta da circa 150 lastre di marmo, che misura 13 metri di altezza per 18 di larghezza. Questa mappa, prodotta in scala 1:240, riportava precisamente edifici, colonnati e scale della Capitale, offrendo una ricostruzione precisa della città.
La Datazione della Forma Urbis
Gli storici hanno cercato di datare la Forma Urbis e hanno stabilito con certezza che fosse antecedente al 211, anno della morte di Settimio Severo, il quale insieme a Caracalla, è raffigurato come regnante sulla mappa. Si attribuisce a Vespasiano la realizzazione di un’altra mappa marmorea, che sarebbe stata sostituita dalla "Forma Urbis".
Un’Opera di Documentazione Catastale
La Forma Urbis non era soltanto una mappa dettagliata, ma sembra fungesse anche da documentazione catastale, indicando non solo la precisa riproduzione degli immobili situati a Roma, ma anche i proprietari. La scoperta di questa piantina risale alla seconda metà del 500, durante lavori di ristrutturazione della chiesa dei Santi Cosma e Damiano, commissionati dall’architetto Giovanni Antonio Dosio.
La Scoperta e il Museo della Forma Urbis
Durante i lavori di ristrutturazione, alcune lastre che componevano la Forma Urbis sono state trovate ancora affisse sulla parete originale. Purtroppo, non tutta la mappa è giunta fino ai nostri giorni, poiché una parte di essa andò persa durante l’allestimento del Museo della Forma Urbis, dove sono ancora visibili i resti.
In conclusione, la Forma Urbis rappresenta un’incredibile testimonianza del passato di Roma, offrendo una visione dettagliata della città e della sua struttura. La sua scoperta e il suo significato storico continuano a suscitare meraviglia e interesse tra gli studiosi e gli appassionati di storia antica.