Con l’inizio del nuovo anno, si rinnova l’importanza di aggiornare il proprio isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Questo passaggio è cruciale per coloro che percepiscono l’Assegno Unico, in quanto l’INPS, in mancanza del rinnovo, declassa l’importo al minimo tabellare. Inoltre, l’isee è necessario per poter partecipare alle domande per i bonus, incentivi o altre agevolazioni e provvedimenti di sostegno al reddito previsti dallo Stato. Un importo troppo alto, di fatto, impedisce alle famiglie di rientrare nella platea di determinati aiuti economici. Vediamo quindi quali sono i fattori da tenere in considerazione.
È fondamentale sottolineare che dichiarare il falso omettendo in tutto o in parte i propri dati, anche patrimoniali ed economici, è perseguibile per legge. Chi lo fa va incontro a sicure sanzioni a seguito dei controlli puntuali degli Enti competenti.
Abbassare il proprio isee è possibile senza fornire dati fittizi. Uno dei modi per farlo è richiedere il cosiddetto isee corrente, anziché quello ordinario. L’isee ordinario tiene conto della situazione economico-patrimoniale del nucleo familiare risalente a un periodo molto antecedente rispetto alla data di presentazione della domanda. Al contrario, l’isee corrente fa riferimento a un periodo temporale molto più breve, generalmente 12 mesi ma anche meno in casi particolari.
Attenzione ai fattori che incidono nel calcolo dell’isee, come ad esempio la composizione della famiglia anagrafica, ovvero tutte le persone che hanno la residenza sotto uno stesso tetto e producono reddito. Se uno o più membri della famiglia nel frattempo si sono trasferiti altrove, con annessa documentazione ufficiale, aggiornare il nucleo familiare porterà ad abbassare l’isee.
Lo stesso discorso si applica agli immobili. Se ne abbiamo venduto qualcuno o li abbiamo concessi in usufrutto, anche questo contribuisce a rendere più snello l’importo finale dell’isee in presenza di risposta affermativa a queste domande.
Infine, il capitolo dei conti correnti intestati o co-intestati ai membri del nucleo familiare ai fini del calcolo isee. Si tiene conto del saldo e della giacenza media del denaro depositato generalmente riferito ai due anni precedenti. È importante considerare che, ai fini del computo, i soldi nei conti iniziano ad avere un peso rilevante soltanto dopo la soglia di 15.493,71 euro. Prima, non hanno alcuna incidenza significativa sul valore finale.
In conclusione, è possibile intervenire sul proprio isee in modo legale e rispettando le regole, evitando sanzioni e procedimenti fiscali, attraverso l’aggiornamento dei dati e la scelta dell’isee corrente.