Dopo il pestaggio di una 15enne a piazza di Spagna, al Comune di Roma si è acceso l’allarme baby gang. Il problema non è mai stato sradicato dalle strade romane, con un fenomeno che sembra essersi ulteriormente acutizzato negli ultimi 12 mesi. Non solo episodi di violenza tra minorenni, ma anche realtà che sempre più spesso si sono ritrovate protagoniste di furti, azioni vandaliche o un ruolo attivo nelle piazze di spaccio della Città Eterna.
Se il Ministero dell’Interno dovrà risolvere il problema della sicurezza per le strade di Roma, il Comune dovrà raccogliere la sfida per “educare” i giovani gangster della Capitale. In un fenomeno che ormai fagocita la periferia e il Centro Storico, le assessore Barbara Funari (Politiche Sociali) e Claudia Pratelli (Scuola) provano a ipotizzare un piano d’intervento sulla problematica.
Tra le soluzioni individuate nella Giunta del sindaco Roberto Gualtieri, ci sarebbe l’introduzione dello “steward di città”. Si tratterebbe di giovani ragazzi, probabilmente provenienti dagli ambienti del volontariato, chiamati a interagire con i membri delle baby gang, distogliendo questi soggetti dall’attività criminale e portarli verso l’attività socialmente utile, culturale e artistica.
Un’idea che lascia interdetti, soprattutto per la grande violenza dimostrata dai membri delle baby gang davanti a chiunque gli si pari davanti e in particolar modo verso tutto ciò che rappresenterebbe un’autorità.
Piano più congeniale potrebbe rivelarsi quello legato all’apertura di nuovi luoghi della cultura in giro per Roma, toccando in particolar modo le aree della periferia. Qui i giovani potrebbero avvicinarsi con una corretta aggregazione, utilizzando questi spazi per curare i loro interessi artistici, in primis quelli provenienti dall’attività musicale, artistica o teatrale. Un modo per avvicinare quei ragazzi che ancora sognano un futuro roseo e vorrebbero coltivare le loro passioni.
Queste proposte evidenziano l’urgenza di affrontare il problema delle baby gang a Roma e la necessità di adottare strategie mirate per coinvolgere i giovani e offrire loro alternative positive. La sfida per le istituzioni sarà quella di implementare tali piani in modo efficace e sostenibile, per garantire un futuro migliore per la gioventù della città.