Le dichiarazioni della Cgil sulla situazione dei Cpr, centri disumani e inefficaci: rimettere “al centro la dignità e i diritti delle persone”.
In una nota recente, la Cgil di Roma e del Lazio ha commentato la tragedia avvenuta nel Cpr di Ponte Galeria, dove un ragazzo di 22 anni, Ousmane Sylla, si è tolto la vita nella notte di domenica 4 febbraio: “Al Cpr di Ponte Galeria l’ennesima tragedia annunciata. Il sistema dei centri di permanenza per il rimpatrio ancora una volta dimostra tutta la sua inumanità, ingiustizia ed inefficacia. Dal 2017 si continua ad investire importanti risorse nella detenzione amministrativa come politica per la gestione dei rimpatri con il risultato di far aumentare vertiginosamente i tempi di detenzione”.
”Fino a 18 mesi di detenzione passati in condizioni di scarsa igiene e pochi servizi: nove minuti di assistenza legale e sociale assicurati mediamente ogni settimana a ciascun trattenuto e 28 minuti di mediazione linguistica, come fotografato dall’ultimo rapporto di Action Aid”.
”Superare i Cpr e un modello basato sulla privazione dei diritti basilari delle persone deve essere la priorità, così come è fondamentale superare la logica punitiva e colpevolizzante che il Governo mette in campo non solo verso i migranti, son fin troppi i casi con cui si ricorre all’inasprimento delle pene, come nel caso del Decreto Caivano, anziché affrontare i problemi con l’intento di migliorare la condizione di vita delle persone. Continueremo a mobilitarci per un nuovo modello di accoglienza e gestione dei flussi migratori che rimetta al centro la dignità e i diritti delle persone“.