Dramma Fedez: “ho bisogno di questo farmaco ma non lo trovo” | Pazienti in pericolo
Una carenza che potrebbe protrarsi fino a fine 2025: il medicinale è essenziale per chi ha subito un intervento o soffre di malattie pancreatiche.
In Italia è in corso una grave carenza di un farmaco essenziale per le persone che soffrono di malattie pancreatiche. Si tratta del Creon o Creonipe, un medicinale che contiene enzimi pancreatici, necessari per digerire i cibi.
La situazione sta destando particolare preoccupazione tra i pazienti perché il Creon, a differenza della quasi totalità dei farmaci, non ha analoghi che possano sostituirlo sul mercato italiano. La carenza dura da diversi mesi, ma nelle ultime settimane si sono intensificate le segnalazioni da parte dei pazienti.
Tra questi anche Fedez, che ha affermato su Instagram: “essendo io stato operato al pancreas, ed essendomi stato rimosso quasi tutto il pancreas, ho bisogno di prendere enzimi pancreatici per poter assimilare il cibo. Sto ricevendo tantissime email; sembrerebbe che non si trovano più gli enzimi pancreatici in farmacia. Io ne avevo una piccola scorta ma non si trovano più da un mese a questa parte ed ora non ne trovo più”.
Le misure messe in atto per contenere il problema
Il Ministero della Salute ha fatto sapere che sta seguendo la questione con attenzione e sta mettendo in atto “tutte le attività di competenza finalizzate a garantire la continuità terapeutica dei pazienti”. La situazione, ha aggiunto, è “indipendente dalle attività regolatorie di Aifa, che ha già da tempo fornito ai pazienti e agli operatori sanitari adeguate informazioni anche di carattere operativo”.
L’Agenzia Italiana del Farmaco aveva già segnalato il problema lo scorso ottobre, avvertendo che questa carenza potrebbe protrarsi fino alla fine del 2025. Di conseguenza, per provare a contenere il problema, ha invitato i medici ad utilizzare il medicinale in modo appropriato e, per quanto possibile, limitato, oltre ad aver dato l’autorizzazione alle istituzioni locali a importare il prodotto dall’estero e aver vietato l’esportazione del farmaco presente in Italia.
L’unica azienda che distribuisce il medicinale in Italia, Viatris, ha detto all’ANSA di aver “ricevuto indicazione dall’azienda produttrice del farmaco, Abbott, di alcune difficoltà nella fornitura di Creon (pancrelipasi). Le difficoltà di fornitura sono dovute all’alta richiesta a livello globale”. Anche se non produce in proprio il medicinale, Viatris ha aperto un canale diretto con le farmacie per permettere l’approvvigionamento direttamente alla fonte, così da velocizzare la distribuzione dove ce n’è più bisogno. “Siamo quotidianamente in contatto con l’azienda che si occupa della produzione per mitigare le difficoltà di fornitura e ridurre l’impatto sui pazienti”, continua. Il produttore “ci ha assicurato che sta adottando tutte le misure necessarie per mettere a disposizione Creon, così da minimizzare l’impatto sui pazienti”.
A cosa serve il Creon e cosa fare se non se ne ha abbastanza
Nonostante aziende e ministero si siano attivati per cercare di risolvere la situazione, le misure messe in atto finora non sembrano aver sbloccato la situazione. Come consigliato dal vicedirettore del Centro per la Ricerca e Cura sulle Malattie del Pancreas del San Raffaele di Milano e segretario generale dello European Pancreatic Club, Gabriele Capurso, è meglio “assumere per un periodo un dosaggio leggermente ridotto” piuttosto che sospenderlo del tutto. “Niente panico” aggiunge Capurso, “perché il prodotto è carente, ma non è fuori produzione”.
Il Creon è un tipo di farmaco che contiene gli enzimi essenziali per scomporre gli alimenti nei nutrienti essenziali che servono all’organismo per le funzioni vitali. Una funzione che nella norma viene svolta dal pancreas. Per questo, il farmaco diventa fondamentale in caso di malattia o rimozione del pancreas. Le difficoltà maggiori si hanno con i grassi: il pancreas, infatti, è l’unico organo in grado di produrre la lipasi, la proteina che serve ad assorbire i grassi. Un periodo prolungato di astinenza dal farmaco può quindi portare a malnutrizione.
Già nel 2017 e nel 2020 si è verificata la stessa problematica “e come associazione pazienti, riferisce Gianna Puppo Fornaro presidente della Lega Italiana Fibrosi Cistica (Lifc), “ne monitoriamo costantemente la distribuzione segnalando alla casa farmaceutica la carenza così da richiedere forniture con carattere di urgenza laddove necessario”.