Roma, due morti in tre giorni: la violenza torna a colpire le periferie
Due morti per colpi di pistola, riunioni in prefettura e appelli per misure straordinarie mentre la criminalità colpisce le periferie romane.
Roma è nuovamente scossa dalla violenza, con due omicidi avvenuti in soli tre giorni. Da Pantano a Corviale, gli spari tornano a echeggiare per le strade di Roma, mentre un 18enne ad Anzio è stato ferito da un colpo di pistola. Questa crescente ondata di criminalità mette nuovamente sotto i riflettori le periferie “calde” della città, al centro di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in programma giovedì mattina in prefettura.
Nel frattempo, l’attenzione delle autorità è ora focalizzata sulle indagini relative alla morte del 14enne Alexandru Ivan e del 33enne Cristiano Molè, ucciso in un agguato a Corviale mentre si trovava in auto sotto casa. Nell’agguato sono stati esplosi almeno 15 colpi di pistola contro la vettura, che hanno raggiunto e ferito anche un 30enne seduto accanto a Molè. L’episodio è al centro delle indagini dei carabinieri, che stanno esaminando le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza e investigando sulle vite dei due giovani per comprendere il movente dell’omicidio. Da una prima ricostruzione, sembra sia arrivata una macchina bianca con a bordo due persone che hanno aperto il fuoco. La vittima, con precedenti, era stata già gambizzata dieci anni fa a Bravetta.
A commentare l’episodio l’assessora regionale alla Sicurezza, Luisa Regimenti: “l’ennesimo fatto di sangue a Roma accende ancora di più i riflettori sulla difficile situazione che stanno vivendo le periferie romane sempre più strette nella morsa della criminalità. È una situazione grave che bisogna affrontare con misure straordinarie, occorrono più uomini delle forze dell’ordine sul campo e un grande progetto di rilancio che veda coinvolte tutte le istituzioni locali e il mondo del terzo settore per fermare violenza e illegalità”, ha aggiunto Regimenti.
Il caso Ivan
Nel frattempo, durante l’interrogatorio davanti al gip, Corum Petrov, fermato per l’omicidio del quattordicenne Alexandru Ivan, ha sostenuto che “gli spari non sono partiti dalla nostra auto, lì sono passate tre macchine”. L’indagato, nell’ambito dell’interrogatorio di convalida, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee.
La mamma di Alexandru Ivan, intervistata ieri mattina in diretta esclusiva a Storie Italiane su Rai1, ha affermato: “Non si può morire a 14 anni, tu da madre non puoi mai pensare che devi seppellire tuo figlio, non esiste, il dolore è troppo forte”. “Prima o poi si farà giustizia – ha aggiunto – ma mio figlio non me lo ridarà nessuno, io sono morta insieme a lui”.