Il 24enne si è costituito ai carabinieri: si cercano le altre tre persone presenti in macchina, compreso chi ha premuto il grilletto.
Dopo meno di 48 ore dall’omicidio di Alexandru Ivan, il ragazzo di 14enne ucciso nel parcheggio della fermata della metro C Pantano nella periferia est della Capitale, c’è stato il primo fermo. Un giovane ventiquattrenne, Petrov Corum, si è volontariamente costituito ai carabinieri, presentandosi ieri in caserma accompagnato dai suoi avvocati e ammettendo di aver fissato l’appuntamento chiarificatore conclusosi con il tragico epilogo.
Secondo le indagini, Corum, con precedenti penali legati a reati contro il patrimonio, avrebbe avuto contatti telefonici con il compagno della madre di Alexandru dopo la violenta lite in un bar della borgata Finocchio. Quella stessa notte, si trovava nell’auto da cui sono stati sparati i colpi mortali, insieme ad altri tre uomini. Uno di loro, parente di Corum, identificato e al momento ricercato, sarebbe il responsabile diretto dell’omicidio, avendo colpito con un colpo di pistola Alex, che si trovava nel parcheggio insieme al patrigno, al nonno e ad altri parenti.
Il padre di Alex, Eduard Ivan, ha dichiarato immediatamente dopo l’arresto di Corum: “è un primo passo, ma mancano gli altri tre che erano in macchina con lui. Spero che li rintraccino al più presto”. Eduard, arrivato sabato da Firenze dove vive e lavora da anni, si prepara ora a riportare a casa suo figlio. “Appena possibile lo riporteremo in Romania – ha spiegato – Faremo lì i funerali. Ancora non so di preciso quando, ma penso nei prossimi giorni. La salma ora è ancora sotto sequestro”.
Nel frattempo, proseguono le indagini per individuare gli altri tre uomini a bordo dell’auto e per comprendere appieno il movente dell’omicidio. Gli inquirenti stanno esaminando testimonianze, sistemi di videosorveglianza e prove tecniche per ricostruire con precisione le ultime ore di vita della giovane vittima.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Frascati, coordinati dalla Procura di Velletri, la drammatica sequenza di eventi ha avuto inizio con un’accesa lite in un bar di borgata Finocchio tra il patrigno di Alex e il giovane ricercato, degenerata in una rissa. Il patrigno aveva avuto la peggio e, dopo essersi allontanato dal bar, avrebbe contattato Corum per fissare l’appuntamento nel parcheggio di Pantano.
Corum si è presentato accompagnato da altri tre uomini, tra cui un suo parente, che sarebbe l’autore materiale dell’omicidio. I quattro sono arrivati in auto e, all’arrivo, hanno aperto il fuoco verso il gruppo presente nel parcheggio, colpendo mortalmente Alex.