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Pinuccio di ‘Striscia la Notizia’ in scena al Teatro Parioli con ‘Non mi trovo’

La locandina dello spettacolo teatrale "Non mi trovo" di Alessio Giannone, in arte Pinuccio (Crediti: foto dal profilo Facebook di Pinuccio)
La locandina dello spettacolo teatrale “Non mi trovo” di Alessio Giannone, in arte Pinuccio (Crediti: foto dal profilo Facebook di Pinuccio) – Roma.Cronacalive.it

Lo spettacolo in scena martedì 16 gennaio alle 21: il comico barese racconta una satira pungente sulla famiglia italiana 4.0.

Il palcoscenico del Teatro Parioli di Roma sarà animato dalla comicità e dalla satira tagliente di Alessio Giannone, noto come Pinuccio di ‘Striscia la notizia‘, con il suo spettacoloNon mi trovo‘. Dopo una prima parte del tour che ha già registrato tre sold-out consecutivi alla fine di dicembre, Giannone si esibirà martedì 16 gennaio alle 21 dallo storico palco del Parioli, offrendo al pubblico uno sguardo divertente e riflessivo sulla famiglia 4.0, che oggi vive, si sposa e si separa spesso in favore della fotocamera.

Lo spettacolo promette di far emergere, tra risate e momenti di riflessione, racconti eccentrici sulle nuove abitudini di vita social, affiancati da ricordi di vita reale e meravigliosa affascinante. Pinuccio, barese, classe 1979, vuol quindi raccontare come è cambiata la vita negli ultimi vent’anni attraverso la lente della satira, con uno sguardo ironico sul focolare dell’italiano medio. Si susseguiranno scene esilaranti di matrimoni e ricevimenti estrapolati dai social, ecografie condivise online e performance di pupi e balletti.

Il comico, autore anche di ‘Annessi e Connessi. La vita al tempo dei social‘ (ed. Mondadori), riflette sulla trasformazione avvenuta nella società, implorando ironicamente un giudice immaginario di condannarlo all’ergastolo, così da poter sfuggire al mondo sempre in mostra dei social media, nel quale si sente sempre più estraneo. “Sono partito dai ricordi della mia infanzia – dice Giannone – fatti di molte meno immagini, perché i social non c’erano. Oggi pubblichiamo in media 25 foto al giorno. Prima, sviluppavamo un rullino da 36 foto dopo un’intera estate. Di queste, dieci venivano sfocate, quattro con gli occhi chiusi e due con gli occhi rossi demoniaci. E poi c’era sempre quella in cui mia madre mi diceva: Non sto bene, buttala. Non mancava mai anche quella per la nonna, serviva in caso di dipartita nell’anno in corso”.