Rinchiusa in una prigione ungherese da 10 mesi. Il padre chiede l’estradizione in Italia. Ilaria Cucchi: “Il governo dia un segnale”.
Roma – Ilaria Salis, la giovane militante antifascista arrestata in Ungheria con l’accusa di aver aggredito alcuni militanti neonazisti, è detenuta in un carcere di Budapest da circa 10 mesi “in condizioni disumane”. Il padre di Ilaria Salis, Roberto, chiede al governo italiano un segnale durante una conferenza stampa in Senato, promossa da Ilaria Cucchi. “I cittadini hanno bisogno di risposte dalle istituzioni – ha detto il papà di Ilaria – noi in questi mesi non le abbiamo mai avute”. La Salis, secondo le leggi ungheresi, rischia una pena fino a 24 anni per aver “provocato lesioni guarite in 5 e 8 giorni”, dice il padre della donna.
“Chiediamo alla politica di fare qualcosa – ha continuato il padre della Salis – Ilaria è costretta a mangiare con le mani e fino al 6 settembre non abbiamo potuto mangiare con lei. Adesso riusciamo a sentirla un paio di volte a settimana, ma solo per pochi minuti. All’interno della cella in cui si trova Ilaria ci sono scarafaggi, cimici e topi”. Nei primi tre mesi, Ilaria è stata tormentata dalle punture di cimici da letto, oltre a non aver avuto la possibilità di ricevere gli antistaminici per evitare le reazioni allergiche. Per la senatrice Ilaria Cucchi “è importante far conoscere quello che sta succedendo a Ilaria”, annunciando che è nato anche un comitato. “Noi non vogliamo pensare che dietro al silenzio assordante del governo ci siano ragioni politiche – ha continuato la senatrice – perciò andremo avanti. Lei non chiede di evitare il processo, ma di scontare i domiciliari in Italia“.