Pavimentazioni che diventano piste di pattinaggio, marciapiedi come percorsi a ostacoli, i romani sempre in ritardo: la Roma di Louis Vuitton
Forse non tutti sanno che Louis Vuitton, la maison francese specializzata in accessori di moda e pelletteria, dal 1998 propone anche le City Guide, insolite guide su alcune città iconiche del mondo, come Venezia, Parigi, New York, Londra, Lisbona, Berlino, Milano e, ovviamente, Roma.
Le City Guide di Louis Vuitton esprimono un punto di vista del tutto particolare sulle città grazie al contributo di giornalisti, imprenditori, scrittori e personalità di spicco dell’arte e della letteratura che di volta in volta offrono la loro visione. L’affresco che ne viene fuori rende ogni guida unica, che non si limita a essere un mero elenco di attrazioni turistiche e luoghi di interesse, ma coglie l’essenza della città svelandone anche aspetti per così dire più “folkloristici”.
La City Guide Roma include i contributi speciali di Sam Stourdzé e le fotografie esclusive di Gilles Coulon. Oltre alle meraviglie di Roma, con i suoi musei e monumenti – ma anche gli alberghi a 5 stelle e i boutique hotel, i ristoranti gourmet e i bistrot di quartiere, i negozi d’antiquariato e gli hub di design – si racconta anche qualche difettuccio della Capitale, in maniera ironica e divertente, rimarcandone i tratti caricaturali per far sorridere il lettore.
La dolce vita romana viene fuori qui e là e nel corso delle pagine trapela tutta l’indole spensierata degli abitanti: “I romani camminano lenti. Non c’è alcun bisogno di correre, ma il risultato è che sono sempre in ritardo. Fino a quindici minuti è perfettamente accettato. Camminano con nonchalance e si salutano senza fretta, ma soprattutto guardano a terra perché il pavimento e le strade ciottolate non sono una passeggiata di salute”.
Tutta una disquisizione è dedicata ai sampietrini, descritti come “ciottoli per i quali è necessario seguire una serie di regole per non finire all’ospedale con una caviglia rotta. È necessario tenere a mente che i ciottoli romani sono sempre traballanti, per cui oltre al rischio di inciampare, c’è anche il fatto che la pavimentazione quando piove diventa una pista da pattinaggio”.
Secondo la City Guide di Louis Vuitton, la soluzione per preservare le proprie caviglie dagli infidi sampietrini è indossare scarpe brutte e rovinate, oppure camminare sulle punte per evitare di scivolare. “Passeggiare nei quartieri antichi di Roma può concedere uno spettacolo unico: quello di coloro che se ne fregano e indossano comunque i tacchi alti e si trovano a girare zoppicando dopo che la loro décolleté o sandalo sono rimasti infilati tra due sampietrini come un pugnale nel cuore”.
Il problema di passeggiare a Roma non riguarda solo i sampietrini, ma anche i marciapiedi d’asfalto: “Mano mano che la natura prende il sopravvento, le radici dei pini spaccano l’asfalto, trasformando i marciapiedi in un percorso a ostacoli tale che nemmeno con le scarpe da trekking si può stare tranquilli”. Insomma, per camminare a Roma la scelta delle scarpe pare essere un vero e proprio rompicapo.
Ma non finisce qui, perché “i piccoli vicoli del centro storico sembrano pedonali, ma di fatto sono accessibili alle macchine autorizzate all’interno della Ztl e i romani camminano al centro della strada perché la pavimentazione è inesistente, o, quando c’è è troppo stretta. Si spostano quando si avvicinano scooter e macchine, a meno che non siano ibride perché in quel caso non riescono a sentirle arrivare”. In fin dei conti, un’immagine di capitale non troppo ordinata, a cui i romani sono tuttavia perfettamente abituati.