Latina: finta lettera di un prete riaccende le luci sullo scandalo degli abusi sessuali nella diocesi
Avviata un’indagine interna sulla diffusione della lettera anonima: la vicenda rientra nello scandalo del diacono di Terracina accusato di pedofilia.
Mariano Crociata, vescovo di Latina, ha annunciato l’avvio di un’indagine ecclesiastica per fare chiarezza su una falsa lettera che sta circolando in questi giorni nelle parrocchie pontine. La lettera, attribuita falsamente a un sacerdote della diocesi, racconterebbe l’ammissione di colpa del prete a proposito di perversioni, rapporti sessuali e atti contrari ai doveri di un parroco, accompagnate da fotografie compromettenti. Il portavoce del vescovo, Remigio Russo, ha rilasciato una nota esprimendo dispiacere e amarezza per la diffusione di questa lettera anonima.
“Con dispiacere e amarezza abbiamo appreso della diffusione, in questi giorni, presso buona parte del clero di una lettera, con annesse alcune foto, attribuita falsamente a un prete della diocesi, il quale si accuserebbe di gravi comportamenti contrari alla morale e allo stile di vita proprio di un ministro ordinato. Respingiamo con fermezza l’uso di lettere anonime che non hanno altro scopo che diffamare una persona e creare scalpore e scandalo tra i fedeli, lanciando accuse generiche e non portando nessuna prova. Poiché la circolazione della lettera rischia di creare confusione e di portare discredito nei confronti di un prete e della comunità ecclesiale, il vescovo Mariano Crociata ha disposto l’avvio di un’indagine previa in ambito canonico, a tutela dello stesso presbitero citato nella lettera, della serenità e del cammino di fede della comunità ecclesiale e, non ultimo, della verità”.
Uno scandalo, l’ennesimo che investe la diocesi di Latina, che sembrerebbe legato alle indagini ancora in corso su un diacono professore di religione accusato di pedofilia. Nei video pornografici sequestrati all’uomo, infatti, comparirebbero anche immagini del prete chiamato in causa dalla falsa lettera in atteggiamenti compromettenti. Gli inquirenti sospettano che tali accuse possano rientrare in una più ampia rete di pedofili, presumibilmente costruita tra associazioni cattoliche e case famiglia.