Non riusciva a deglutire, ma è morto al pronto soccorso. L’episodio è accaduto all’ospedale San Camillo di Roma.
Roma – Si era recato in ospedale per un “semplice” mal di gola, ma è morto all’improvviso nel pronto soccorso dell’ospedale San Camillo di Roma. L’episodio è accaduto ad un uomo di 44 anni che il 31 dicembre aveva deciso di recarsi presso la struttura ospedaliera per via di un mal di gola che si faceva sempre più doloroso e che gli impediva di deglutire la saliva. Secondo quanto riportato da “Il Messaggero”, i familiari dell’uomo hanno chiesto chiarezza si quanto accaduto e hanno presentato denuncia presso i Carabinieri della stazione di Porta Portese.
L’uomo, secondo quanto riferito dall’avvocato della famiglia, Cesare Antetomaso, non risultava soffrire di alcuna patologia. Increduli i familiari, i quali non riescono a spiegarsi come sia possibile che l’uomo sia deceduto nell’arco di poco tempo e mentre si trovava all’interno di un pronto soccorso. Il quarantaquattr’enne lascia due figlie di 3 e 12 anni.
Non ci crede nemmeno la sua compagna. La donna ha infatti raccontato che il 44enne “non si sentiva tanto bene” e che “aveva mal di gola”. Tuttavia, nessuno in famiglia si era allarmato, in quanto la stessa compagna dell’uomo aveva avuto precedentemente delle placche alla gola e la loro figlia aveva appena preso l’influenza. Ma nel corso della giornata del 31 dicembre, l’uomo iniziava non deglutire bene, oltre a sentire la gola arrossata. Da lì la scelta di andare al pronto soccorso, anche per via del fatto che il 44enne era allergico ad un tipo di antibiotico e che “aveva preso uno spray senza però avere sollievo”.
La donna racconta che il 44enne si era recato in pronto soccorso da solo. Tuttavia, dopo la mancata risposta alle chiamate e ai messaggi, un’amica della donna ha chiamato in ospedale, venendo a conoscenza del fatto che la situazione era “grave”. Una volta arrivata in ospedale, la donna ha ricevuto la notizia che il suo compagno era deceduto. Per comprendere che cosa sia successo davvero sarà disposta un’autopsia. In una nota, l’ospedale San Camillo fa sapere che c’è “fiducia nell’operato del personale sanitario che ha fornito assistenza al paziente durante la repentina e grave evoluzione”. Si attenderanno quindi i risultati autoptici per poter effettuare una “corretta valutazione dell’accaduto”.