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Capodanno, sale il bilancio per botti e armi: quanti morti, quanti feriti gravi e il triste epilogo degli animali

Il bilancio Sima sulle conseguenze dei botti di Capodanno
Botti illegali sequestrati dalla Guardia di Finanza di Roma – CronacaLive ediz. Roma

Dal 2012 è salito drammaticamente il bilancio dei feriti gravi e dei morti a causa dei botti e delle armi a Capodanno.

La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), sulla base degli ultimi dati forniti dal dipartimento di sicurezza, ha aggiornato il conteggio delle vittime e dei feriti per i botti di Capodanno. I petardi, i fuochi d’artificio e i proiettili vaganti continuano a preoccupare soprattutto alla luce del recente bilancio.

Tra il 2012 e il 2024, si sono registrati 7 morti e 3.494 feriti gravi. A questi si aggiungono i 5mila animali, domestici  e selvatici, che perdono la vita ogni anno causa di petardi ed esplodenti. Dunque le conseguenze dei botti, siano esse per cause dirette o indirette, non ricadono solo sugli esseri umani. A farne le spese sono anche gli animali e – questione da non tralasciare – l’ambiente.

Le conseguenze dei botti sull’ambiente

Il bilancio Sima sulle conseguenze dei botti di Capodanno
Cumuli di ‘botti’ e rifiuti il giorno dopo Capodanno – CronacaLive ediz. Roma

I fuochi d’artificio, utilizzati durante i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno, segnano un risvolto drammatico anche per l’ambiente. Il presidente Sima, Alessandro Miani, ha spiegato che “botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene”.

“Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni,  i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti“, ha precisato Miani aggiungendo che “le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere”.

I fuochi d’artificio, dunque, generano un significativo aumento dell’inquinamento dell’aria. Nello specifico, durante tutto l’anno, contribuiscono al circa 6% di Pm10 presente nelle città italiane con un notevole incremento nella sola notte di Capodanno. In quest’ultimo caso, le polveri sottili raggiungono valori medi su 24 ore di tre volte superiori al normale limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo. Nella prima ora dopo la mezzanotte, si arriva ad un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo. Si tratta, in pratica, di un aumento del +1900% rispetto ai valori massimi di legge.

C’è il problema, inoltre, della grande quantità di rifiuti prodotta. La stima conservativa di Sima indica che circa 60.000 involucri di botti e fuochi di Capodanno, pari a circa 3-6 tonnellate, vengono abbandonati nelle strade e nelle piazze delle città italiane. Bisogna considerare che sono rifiuti difficili da differenziare per via della loro composizione. Infatti per il 70% sono fatti da cartone, plastica, legno o argilla mentre per il restante 30% da polvere pirotecnica costituita principalmente da nitrato di potassio, zolfo e carbone, con aggiunta di metalli pesanti, magnesio e rame.