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Richiamo alimentare dal Ministero per il pesto alla genovese: cosa succede se lo mangiate

Carabinieri Nas – Roma.Cronacalive.it

Questa volta sono stati ritirati i vasetti di un lotto del Pesto alla Genovese a marchio Coop. “Possibile presenza di vetro”.

Roma – L’Italia è uno dei Paesi al mondo in cui i controlli relativi ai prodotti alimentari rappresentano una vera priorità per i cittadini. Questi, infatti, mirano a garantire che i prodotti realizzati in Italia o importati dall’estero possano essere sempre di qualità e senza alcun rischio per i consumatori. In questo modo si riduce drasticamente il rischio di intossicazioni alimentari o di ingerire prodotti e alimenti che presentano al loro interno sostanze dannose per la nostra salute.

Per ottenere questi obiettivi di grande prestigio, in Italia vengono effettuati dei controlli a campione sui prodotti che vengono venduti al pubblico. Esistono, infatti, degli operatori specializzati che conducono tali indagini e controlli mirati. Nella maggior parte dei casi, questi controlli vengono superati brillantemente dai produttori. Tuttavia, possono esserci casi in cui alcuni requisiti non vengono rispettati, per via di molteplici fattori come sostanze dannose utilizzate nel prodotto o incidenti nella catena di produzione. Si tratta del caso del Pesto alla Genovese a marchio Coop. Il Ministero della Salute, infatti, ha diramato un richiamo alimentare che ha fatto molto scalpore.

Pesto – Roma.Cronacalive.it

Richiamo per il Pesto alla Genovese Coop

Non è stata una vigilia positiva per i produttori del Pesto alla Genovese a marchio Coop. Il ministero della Salute ha infatti pubblicato il richiamo emanato dalla catena di supermercati Coop. L’allerta riguarda un lotto di vasetti di Pesto alla Genovese prodotti proprio dal famoso marchio di supermercati italiano. Nell’avviso si legge che il richiamo è relativo ad una “possibile presenza di frammenti di vetro“. Dunque, a seguito della diramazione del richiamo, i vasetti interessati dalla misura sono stati ritirati da gli scaffali dei punti vendita Coop. Molti di loro, infatti, erano stati già esposti al pubblico.

Nello specifico si tratta del classico pesto confezionato in barattoli da 190 gr e che presentano la scadenza del 05-10-2025. Il numero di lotto dei vasetti ritirati dalla catena di supermercati è LM278. Il produttore del prodotto interessato è l’azienda Clas Spa Bia Monte Pasubio, 37. Il suo stabilimento si trova a Chiusanico, in provincia di Imola. Non si tratta del primo richiamo alimentare del 2023. Dall’inizi0 dell’anno, infatti, sono stati segnalati circa 200 richiami. Questi hanno interessato circa 400 prodotti. Sebbene possa sembrare un numero elevato, si tratta di una cifra che deve rassicurare gli italiani sul fatto che nel nostro Paese vengono effettuati controlli mirati e specifici. Controlli che hanno a che fare con il nostro interesse e la nostra salute alimentare.