Il sindaco Gualtieri: ”A gennaio cominceremo l’installazione degli apparati in cento piazze e dentro la metro A”.
In un’intervista al ‘Sole 24 ore’, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è intervenuto in merito al contratto da 97,7 milioni con la canadese Boldyn Networks per sostenere e accelerare lo sviluppo del 5G e delle sue applicazioni nella Capitale.
”Doteremo la città dell’infrastruttura digitale abilitante più avanzata al mondo. Vogliamo creare un ecosistema virtuoso per le imprese, che valorizzi non solo gli asset tradizionali come il turismo e l’audiovisivo, ma anche le nuove frontiere, dai data center ai satelliti”.
”Roma Capitale è una delle prime amministrazioni al mondo che investe in un’infrastruttura passiva radiomobile per accelerare lo sviluppo del 5G. Lo stanno facendo anche Londra, Los Angeles, New York e Singapore, ma il nostro è il progetto più ambizioso. Vale circa 100 milioni, di cui 33 pubblici. A gennaio cominceremo l’installazione degli apparati in cento piazze e dentro la metro A. Dopo pochi mesi seguiranno le altre linee, le piazze, in cui andranno anche 850 spots wi fi, e tutto il territorio di Roma in cui consentiremo la copertura integrale della città con small cells 5G in oltre 2mila punti di presenza a beneficio di tutti gli operatori mobili. Ad aprile inizierà anche l’installazione di 1.800 sensori e moduli IoT e di circa 2mila telecamere 5G ad alta definizione che si concluderà nel giugno del 2025”.
Riguardo alle problematiche perenni su rifiuti e trasporti che attanagliano la città da sempre, il sindaco ha poi affermato che ”le stiamo affrontando, con investimenti, impianti e migliore pulizia, ma anche il 5G è importante perché abilita l’utilizzo intelligente della tecnologia per migliorare il governo del territorio”.
Gualtieri, poi, sottolinea che ”il progetto favorisce la concorrenza, perché è un neutral host che mette a disposizione di tutti gli operatori, a parità di condizioni, una rete a cui possono decidere di appoggiarsi, complementare e integrata. Siamo pronti a lavorare con loro sugli aspetti tecnologici e gestionali relativi a questa infrastruttura, che colma un parziale fallimento del mercato rispetto alla necessità di maggiori investimenti per il 5G. La sentenza del Tar è chiara. Questo sistema, inoltre, è basato su microantenne che consentono di usare le infrastrutture urbane esistenti: metropolitane, lampioni, cartelloni pubblicitari, semafori”.