Una rete di pedofili è stata sgominata dalla polizia postale che, dopo essersi infiltrata nelle chat di Viber, ha arrestato 28 persone.
Gli investigatori della polizia postale hanno portato allo scoperto una rete di pedofili che usava chat segrete della piattaforma Viber per scambiarsi foto e video di abusi sessuali su minori, molti dei quali bambini. Tali immagini, prodotte all’estero, giravano in Italia ormai da tempo. Gli agenti del centro nazionale per il contrasto alla pedofilia online (Il Cncpo) si sono finti un pedofilo romano, arrestato nei mesi scorsi, al fine di infiltrarsi nella rete.
Per sei mesi, usando il suo nickname, hanno chattato con gli altri utenti ricostruendo i contatti e i personaggi coinvolti. La comunicazione avveniva principalmente su Viber, una piattaforma molto simile a Telegram ma più sicura. Le chat attive erano sei. “Sono stati monitorati circa 130 spazi virtuali, all’interno dei quali erano presenti utenti pedofili da tutto il mondo che scambiavano migliaia di foto e video di abusi su minori, per lo più in tenera età“, ha spiegato la polizia postale.
L’attività investigativa ha portato all’arresto in flagranza di reato di 28 persone, provenienti da tutta Italia, mentre altre 28 sono state denunciate in 38 province perché detenevano grande quantità di materiale pedopornografico. I decreti di perquisizione sono stati 51. Tutti gli indagati hanno tra i 16 ed i 73 anni. Tra loro vi è anche un romano di 45 anni, incensurato, che è stato portato nel carcere di Regina Coeli. Altre due persone di Roma, invece, sono state denunciate. Sui loro smartphone sono stati trovati video e foto di abusi sessuali.