Roma: condannato, continua a parseguitare la vittima
“Non è finita qui”: condannato nel 2022 per violenza sessuale e atti persecutori, torna a perseguitare la vittima.
Non gli è bastata la condanna del 2022, né l’anno e mezzo passato in carcere per violenza sessuale e atti persecutori: anzi, al contrario, il 36enne di origine indiana è tornato ad accanirsi contro la sua vittima.
Dopo la nuova denuncia, la procura ha richiesto il rinvio a giudizio e il Gup ne ha disposto la perizia psichiatrica.
Nel frattempo, l’uomo è stato ricondotto in carcere, a Regina Coeli.
La procura chiede rinvio a giudizio, il gup dispone la perizia psichiatrica
Nel novembre del 2022, come detto, era stato condannato per gli atti violenti commessi contro la titolare del ristorante dove lavorava: lei lo aveva allontanato e lui aveva preso a tormentarla, inviandole centinaia di messaggi e foto, fino all’aggressione sessuale condita da minacce. Scontata la pena, era stato trasferito in un Centro di Prima Accoglienza per essere espulso ma l’uomo ha ripreso a tormentare la sua vittima, avvertendola che “questa storia non è finita qui” e minacciando che le avrebbe “tagliato le mani, la testa, tagliato tutto”.
La donna lo ha, quindi, nuovamente denunciato e, dalle indagini, è emerso che tra maggio e luglio lo stalker si era scatenato contro di lei, arrivando a chiamarla quasi 300 volte in due soli giorni.
Vista la decisione del Giudice per le udienze preliminari, bisognerà attendere l’esito della perizia psichiatrica per verificare se l’uomo sia in grado di essere sottoposto a processo e verificarne la pericolosità sociale, valutandone la capacità di intendere e volere.