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Tuscia: sindaci compatti contro il deposito nucleare

Cartello che segnala la presenza di radiazioni (Immagine di repertorio) – Roma.Cronacalive.it

I sindaci, la regione e la provincia si oppongono all’ipotesi di ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari.

I sindaci della Tuscia hanno ribadito con forza il loro no alla costruzione del deposito nazionale delle scorie nucleari nella provincia di Viterbo. A questo rifiuto corale si è aggiunto anche il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, che ha dichiarato: “Spero che nessun Comune della regione Lazio si candidi per ospitare il deposito“.

Tutto questo dopo la recente pubblicazione da parte del Governo della Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai) per il deposito nazionale delle scorie nucleari, in cui è proprio il Lazio ad avere il primato del numero di siti che secondo la lista sarebbero idonei: 21 aree situate nella provincia di Viterbo, su un totale di 51 sull’intero territorio nazionale.

A fare da muro anche il presidente della Provincia, Alessandro Romoli, che oggi in un comunicato ha affermato: “Esprimo grande delusione per il contenuto della Carta nazionale delle aree idonee a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari (Cnai) redatta dalla Sogin: il documento individua infatti 51 siti idonei in tutta Italia, di cui 21 nella sola Tuscia. Il nostro territorio è dunque quello che, in tutto il Paese, corre maggiormente il rischio di dover ospitare l’impianto per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari. Abbiamo presentato dati, abbiamo redatto relazioni per spiegare che una struttura del genere sarebbe dannosa per il settore agricolo e turistico del territorio, abbiamo più volte chiesto incontri presso i palazzi delle istituzioni a Roma. Purtroppo, però, dobbiamo registrare come ancora una volta le lamentele della Tuscia siano rimaste inascoltate.

Occorre dunque ribadire che la Provincia di Viterbo non è la “terra di nessuno”, e che non può essere utilizzata a piacimento per parcheggiare qui rifiuti di ogni genere, da quelli ordinari della capitale a quelli nucleari nazionali. Interpelleremo dunque ogni ente e istituzione, da quelle nazionali a quelle europee, per evitare che il deposito per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari venga realizzato nella Tuscia. Ci avvarremo infatti di ogni mezzo legale possibile per scongiurare questo scenario, che sarebbe davvero dannoso per l’economia e la vocazione agricola del territorio. E lo dico con la certezza che su questa battaglia il territorio della Tuscia è unito, al di là delle legittime convinzioni politiche di ognuno. A tal proposito nei prossimi giorni convocherò infatti il Consiglio Provinciale e l’Assemblea dei Sindaci della Provincia per valutare tutti insieme le iniziative da intraprendere”.