L’Università Europea di Roma ha avviato la seconda edizione del master di primo livello in ‘Psicologia ed etica delle cure palliative’.
Cure palliative diverse rispetto al passato e sempre più attente alla prevenzione e al benessere del paziente nella salvaguardia della sua dignità, della qualità della sua vita e delle relazioni affettive. Questa, in sintesi, la prospettiva della seconda edizione del master di primo livello in ‘Psicologia ed etica delle cure palliative’ presso l’Università Europea di Roma, in collaborazione con Scienza e vita.
Uno degli obiettivi, si legge in una nota, è rispondere alla crescente domanda di esperti che sappiano prendersi cura del malato e delle sue condizioni. A tale scopo risulta essenziale comprendere la portata, per i pazienti e le loro famiglie, di una diagnosi nefasta come una patologia invalidante che costringa la persona a letto, una malattia cronica oppure una lunga condizione di degenza.
“Quando si sente parlare di palliazione, – afferma la nota – si immagina ancora che essa riguardi unicamente il dolore nella fase terminale di malattia. In realtà, pur partendo dalla consapevolezza che tali cure non determinano l’inversione della progressione di malattia o il recupero delle condizioni di salute, esse tendono sempre di più a occuparsi delle condizioni generali del paziente e dell’impatto sulla sua esperienza di vita”.
Il master ‘Psicologia ed etica delle cure palliative’ è diretto da Claudia Navarini, professore ordinario di Filosofia morale e coordinatrice del corso di laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche.
Della durata di un anno, il percorso è indirizzato a coloro che svolgono o intendono svolgere professioni nel settore della palliazione presso hospice, ospedali, strutture di lungodegenza e reti di assistenza domiciliare sia in modo autonomo che in equipe.
È rivolto, pertanto, a bioeticisti, psicologi, manager in ambito sanitario pubblico e privato, assistenti sociali, formatori e volontari. I temi affrontati sono etici, psicologici, sociali, medici, legislativi e organizzativi dell’esperienza delle pratiche di palliazione.
Particolare attenzione è rivolta alle cure palliative precoci e simultanee che mirano a migliorare il benessere del paziente che viene preso in carico prima dello stadio terminale. Quest’ultime sono volte a rispondere in modo globale ai bisogni fisici, psicologici e spirituali del malato, in ogni fase della patologia.