Tre morti e 200 evacuati: ora la procura apre un fascicolo per omicidio e rogo colposo nell’ospedale di Tivoli
Il dolo è escluso ma si continua a cercare di capire cosa possa aver fatto divampare le fiamme che, nella notte, hanno distrutto l’ospedale di Tivoli, provocando il decesso di tre persone e costringendo ad evacuarne altre 192.
Nel pomeriggio sono continuati gli accertamenti ed i rilievi della polizia scientifica, con il sequestro di alcune aree dell’ospedale così da consentire agli investigatori agire in modo più approfondito e, nelle ultime ore, la procura di Tivoli – guidata da Francesco Menditto – ha aperto un fascicolo d’indagine per far luce sull’accaduto, con le accuse di omicidio colposo plurimo e incendio colposo a carico di ignoti.
Per le tre vittime nel rogo è stata disposta l’autopsia, coinvolgendo un medico legale e un tossicologo. Era stato rinvenuto anche il corpo senza vita di una quarta persona, un paziente deceduto, però, poco prima che le fiamme divampassero e, infatti, la salma è stata immediatamente resa disponibile per la sepoltura. Delle tre vittime, tutte avanti con gli anni, una era ricoverata in medicina d’urgenza e due in medicina generale.
Secondo quanto ricostruito fin qui, ad aver preso fuoco per primi sarebbero stati i rifiuti stoccati sul retro, all’esterno dell’ospedale e le fiamme si sarebbero poi propagate all’interrato e al pronto soccorso, mentre il fumo invadeva l’intero ospedale. “Abbiamo acquisito numerose immagini dall’impianto di videosorveglianza – ha spiegato Menditto, il procuratore di Tivoli – da cui abbiamo un quadro chiaro su quanto accaduto e attraverso le quali al momento possiamo escludere il dolo“.
Il primo grande accusato del disastro, al momento, risulta comunque essere l’impianto antincendio dell’ospedale.
“Dall’ospedale di Tivoli sono state evacuate 192 persone, di cui oltre al personale medico 174 erano pazienti. Non risultano feriti gravi. Sono stati evacuati bambini di tutte le età, di cui tre neonati. Che io mi ricordi non si erano mai verificati episodi simili. Si sta cercando di allestire – ha dichiarato nelle ore subito successive il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti – nella vicina palestra un punto di pronto intervento“.
La palestra in questione è la Maramotti, dove sono stati sistemati dei lettini per assistere i malati in attesa dei trasferimenti e davanti alla quale, fin dalle prime ore del mattino, i familiari dei pazienti si sono assiepati per avere notizie.
Erano circa le 23 di ieri sera, quando le fiamme hanno invaso l’ospedale, ed è ancora tanta la paura tra chi è riuscito a salvarsi. “Ero al pronto soccorso – ricorda Paolo Gabrielli, uno degli evacuati – Ho sentito la puzza di plastica bruciata e sono uscito fuori. E’ saltata la corrente, quindi scappavamo grazie alle luci di emergenza anche se si vedeva poco. Sono stati momenti di panico. Oltre alle barelle ci si affrettava come si poteva e alcuni malati venivano portati anche a braccio“.
Monta, invece, la rabbia tra chi ha saputo che non rivedrà più il suo caro. “Vogliamo chiarezza sulle cause della morte di nostra madre – dicono i parenti di Giuseppina Virginia Facca, una delle vittime – Ci hanno detto che è morta nel momento in cui è scoppiato l’incendio, ma non per il fumo. Lei aveva 84 anni e un problema ai polmoni, era stata nuovamente ricoverata tre giorni fa al terzo piano. Noi vogliamo la verità. Abbiamo appreso della sua morte da un notiziario locale”.
A recarsi sul posto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che in merito al funzionamento del sistema antincendio ha sottolineato: “Dobbiamo capire quello che è accaduto e come si sono propagate le fiamme. La polizia scientifica darà l’esito e le valutazioni, per capire quale sia la natura, come ciò sia potuto succedere”. Il governatore è giunto davanti all’ospedale, dove ha incontrato i vertici della Asl assieme al prefetto di Roma Lamberto Giannini. “Sono stati momenti caotici, questo non doveva accadere – ha aggiunto Rocca -. Cercheremo di capire le cause e trovare le soluzioni. Il pronto soccorso dell’ospedale è distrutto. Ci vorranno settimane”. La premier Giorgia Meloni ha espresso, con una nota da Palazzo Chigi “il più sentito cordoglio ai famigliari delle vittime dell’incendio che si è sviluppato nell’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli e la vicinanza a tutte le persone colpite“, così come si è stretto intorno alle vittime anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che si è recato anch’egli sul posto, e il vicepremier Matteo Salvini.