Proteste studentesche a Roma: i licei rimarranno occupati finché le istituzioni “non ascolteranno le richieste”
“Sentiamo l’esigenza di creare una nuova idea di scuola e solo bloccando il vostro tempo è possibile prenderci il nostro” affermano gli studenti.
Gli studenti dei collettivi studenteschi hanno deciso di mantenere l’occupazione in otto licei di Roma finché non otterranno un tavolo di discussione con il ministero dell’Istruzione, l’ufficio scolastico regionale e la città metropolitana. La decisione è stata presa come atto di protesta e impegno fino a quando le istituzioni non si siederanno a discutere e ascolteranno le richieste degli studenti. Gli istituti ancora occupati sono Manara, Morgagni, Virgilio, Mamiani, Colonna, Righi, Tasso e Archimede, mentre l’occupazione all’Aristofane è stata smobilitata ieri sera.
“Vogliamo riappropriarci del nostro futuro – affermano gli studenti – Sentiamo l’esigenza di creare una nuova idea di scuola e solo bloccando il vostro tempo, è possibile prenderci il nostro”.
“La scuola è il primo approccio alla società, nonché un suo riflesso; per questo non possiamo fare altro che partire dal nostro quotidiano, dando vita a concreti antidoti alla violenza e all’indifferenza. È impellente la necessità di decostruire la scuola attuale per realizzarne una che sia attraversabile da tutte le soggettività, libera da ogni dinamica patriarcale e da ogni autoritarismo. Vogliamo una scuola Transfemminista, una scuola che tenga conto delle linee di oppressione di genere, classe e razza”, aggiungono gli studenti, oggi in riunione con le delegazioni al Morgagni, dove hanno anche ribadito la condanna al modo “in cui gli ultimi femminicidi sono stati narrati come casi eccezionali, sporadici; quando essi rappresentano, invece, le estreme conseguenze di un’emergenza strutturale, non più rimandabile; il silenzio non ci può appartenere”.