Oggi sciopero dei medici, 1,5 milioni di prestazioni a rischio
La protesta dei medici contro la manovra prosegue, il governo lavora agli emendamenti e sui tagli alle pensioni.
Medici e infermieri incrociano le braccia oggi per lo sciopero nazionale di 24 ore indetto dall’Anaao Assomed, il più grande sindacato degli ospedalieri, e dalla Cimo, per protestare contro la manovra di bilancio. Le previsioni suggeriscono una massiccia adesione, con potenziali conseguenze su 1,5 milioni di visite, esami e interventi medici.
La protesta, tuttavia, non si esaurirà oggi; il 18 dicembre, infatti, è previsto un nuovo sciopero indetto da altre sigle della Intersindacale medica.
Contestata è la manovra di bilancio, accusata di non tutelare né i medici né i cittadini, con uno slogan unificato: ‘Salviamo il Ssn’. Nel frattempo, il governo e i partiti sono al lavoro per risolvere la questione dei tagli alle pensioni, con l’annuncio del ministro Luca Ciriani che gli emendamenti saranno depositati entro la settimana.
Lo sciopero dei medici
Lo sciopero, cui aderisce anche il sindacato degli infermieri Nursing Up, ha preso il via oggi a mezzanotte e durerà 24 ore. Sono garantite le prestazioni d’urgenza, come quelle dei Pronto soccorso e del 118 e gli interventi per i parti, ma sono a rischio esami di laboratorio, interventi chirurgici, visite specialistiche ed esami radiografici.
Parallelamente si terranno numerose manifestazioni in tutto il paese, mentre i leader sindacali parteciperanno al sit-in di Roma. “Solidarietà” e “vicinanza” arriva anche dal presidente degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli.
Le ragioni della protesta includono: richieste di assunzioni di personale, detassazione di una parte della retribuzione, risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, depenalizzazione dell’atto medico, cancellazione dei tagli alle pensioni e individuazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri.
La manovra di bilancio
Sul tavolo, ormai da settimane, la revisione della norma della manovra che prevede una stretta sulle pensioni dei sanitari e di una serie di altre categorie tra le quali dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. Dalla penalizzazione saranno escluse certamente quelle di vecchiaia ma si starebbe cercando una soluzione anche per quelle di anzianità.
Come afferma all’ANSA il segretario dell’Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, il governo “faccia marcia indietro su questa Legge di bilancio e tuteli i professionisti della sanità“. “Come primo atto, chiediamo che i soldi stanziati in manovra per retribuire il lavoro in più dei sanitari per lo smaltimento delle liste di attesa, circa 200 milioni, vengano invece finalizzati agli stipendi dei medici e dei sanitari, così come i 600 milioni destinati alla sanità privata convenzionata”.
I sindacati chiedono quindi degli atti concreti, anche per quanto riguarda le pensioni: “L’annuncio che si sta lavorando ad una soluzione non basta – continua Di Silverio -. Chiediamo il ritiro della norma”. Quindi, un messaggio alla premier Giorgia Meloni: “Ad oggi la presidente del Consiglio non ci ha ancora convocato. Se intende continuare a parlare solo con i sindacati confederali e non con gli ‘addetti ai lavori’, non si stupisca poi se scendiamo in piazza”.