Rocio Munoz Morales, compagna dell’attore, smentisce le accuse. Il giudice invita le parti a trovare un accordo
La lite stradale tra un avvocato, che avrebbe compiuto con l’auto una manovra azzardata e pericolosa e l’attore Raoul Bova, sfociata in un processo per violenza privata contro il divo e iniziato il 18 gennaio 2022, arriva alle dichiarazioni rese in aula dalla parte offesa.
“Ho riconosciuto Raoul Bova che veniva contro di me e prendeva a calci la mia auto. Gli ho detto ‘ sono un avvocato, chiamo il 113‘ e mi ha strappato il telefono di mano e lo ha sbattuto contro il tettuccio”. Così l’automobilista che Bova avrebbe aggredito nel corso della lite degenerata.
La versione è stata, però, smentita dalla compagna dell’attore, Rocio Munoz Morales, anch’essa parte offesa nel procedimento in cui è imputato Bova: “Il mio compagno ha sentito che urlavo ed è intervenuto ma non l’ha toccato“.
I fatti in questione risalgono al 27 aprile 2019 quando la coppia, uscita da un ristorante nei pressi del mercato di via Amiterno, zona San Giovanni, stava dirigendosi al parcheggio. In quel momento, l’avvocato 42enne avrebbe posteggiato la propria auto, rischiando di investire Rocio Munoz Morale e questo avrebbe fatto esplodere la rabbia dell’attore.
“In mio soccorso – ha riferito in aula la presunta vittima – è intervenuto un finanziere che gli ha intimato di fermarsi perché stava commettendo un reato“. E ha poi continuato “Quella stessa sera ho avvertito dolore alla spalla e sono andato a farmi refertare al pronto soccorso, dove ho avuto una prognosi di 5 giorni“.
Il giudice monocratico, nel rinviare l’udienza al prossimo 16 aprile, ha invitato le parti a trovare un accordo.