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Sanità, infettivologi: “Rafforzare screening per Hiv e epatiti per contrastare ritardo diagnostico”

Gli infettivologi avvertono che bisogna rafforzare gli screening per Hiv e epatiti
Screening per Hiv – CronacaLive ediz. Roma

Gli infettivologi della SIMIT hanno lanciato un appello per rafforzare lo screening per le epatiti e l’Hiv.

“È indispensabile ripartire con l’attività di screening. La pandemia ha determinato un ritardo diagnostico delle infezioni di Hiv e un rallentamento su diagnosi e trattamenti dell’epatite C, rallentando l’eliminazione dell’Hcv in Italia entro 2030 come indicato dall’Oms“.

Questo l’appello che gli infettivologi della Simit, la Società italiana di Malattie infettive e tropicali, hanno lanciato durante un incontro sul tema ‘Lo screening nelle malattie infettive come intervento di sanità pubblica’ tenutosi ieri a Roma. Quest’ultimo fa parte di una serie di appuntamenti che hanno avuto luogo presso il ministero della Salute in merito all’evento ‘La Sanità che vorrei…’ .

Come sottolineato dagli esperti, le diagnosi precoci sono uno strumento cruciale per la prevenzione. Non solo permettono di intervenire tempestivamente nel trattamento del paziente ma anche di evitare la diffusione di virus e batteri. Infatti, esistono strumenti in grado di intervenire nella prevenzione di tali infezioni e nel loro trattamento. Questi sono applicabili solo con efficaci programmi di screening e linkage-to-care che, dunque,  devono essere rilanciati.