Assalto alla sede Pro Vita, Pd e M5s: “Condannare la violenza senza sminuire la piazza”
La risposta del Pd e del M5s alla premier Giorgia Meloni dopo gli scontri avvenuti durante le manifestazioni contro la violenza sulle donne.
Rispondendo al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle hanno condannato la violenza seppur con qualche precisazione, in alcuni casi. La polemica è scoppiata in seguito alla manifestazione contro la violenza sulle donne dello scorso sabato in cui è stata attaccata la sede dell’associazione Pro Vita e Famiglia.
“Io non so come si pensi di combattere la violenza contro le donne rendendosi protagonisti di intollerabili atti di violenza e intimidazione“, ha dichiarato la premier sui social prima di “interrogare tutti su una questione banale”. Soprattutto, si è rivolta ai leader delle opposizioni criticando la mancanza di condanne da parte loro in merito alla sede assaltata “nel nome delle donne violentate, picchiate o uccise”.
La risposta è arrivata dal presidente dei pentastellati Giuseppe Conte e dalla senatrice dem Valeria Valente. I due hanno accolto l’appello della Meloni precisando, tuttavia, che non si deve svuotare di significato una mobilitazione così importante che ha visto la piazza gremita di persone. In particolare Conte, da Napoli, nel condannare “tutti gli atti di violenza”, ha detto: “Ci troveranno sempre contro. Però non vorrei che questo fosse anche un modo per sminuire una grande mobilitazione, una grande risposta a favore del riscatto delle donne, della massima libertà contro ogni sopraffazione, ogni arbitrio, ogni sopruso”.
Non è mancato, poi, l’attacco: “Meloni piuttosto dia risposte sul reddito di libertà, per esempio, noi l’abbiamo istituito nel Conte II, abbiamo chiesto sia portato in questa manovra a 1.200 euro mensili per consentire alle donne e ai propri figli di poter creare le premesse per una maggiore libertà. E soprattutto dia risposta, vedo che fa post e quindi ha ripreso a parlare, su casi come Lollobrigida e Crosetto, che meritano una presa di posizione responsabile”. D’accordo la senatrice dem Valente che, nel sottolineare la distanza del Pd dai Pro Vita, ha chiesto al governo di rispondere a tutte le domande sollevate dalle centinaia di migliaia di persone che, sabato scorso, erano in piazza. Una “marea fucsia” che necessita una presa di responsabilità da parte di tutta la politica.
Pro Vita: “Grazie a Meloni per le parole di solidarietà”
Intanto l’associazione Pro Vita e Famiglia, che ieri ha ricevuto la visita di una delegazione di Fratelli d’Italia, ha voluto ringraziare la premier Giorgia Meloni “per le parole di solidarietà”. Il portavoce della onlus, Jacopo Coghe, ha poi sottolineato che continuerà la missione “a tutela della vita, della famiglia e della libertà educativa senza paura e a testa alta, sapendo di interpretare i valori della stragrande maggioranza dei cittadini italiani, disgustati dalla foga ideologica e violenta” che si è scatenata contro Pro Vita.
Al pari della Meloni, l’associazione ha chiesto a Schlein, Gualtieri e Landini, presenti al corteo dello scorso sabato, di prendere le distanze. Subito dopo ha invitato “nei prossimi giorni, le associazioni, i rappresentanti politici di ogni partito e le istituzioni” nella sede di Roma, a viale Manzoni, “per lanciare un messaggio di unità contro qualsiasi tipo di violenza”.