Molotov nella sede di Pro Vita a Roma: indagini su 200 manifestanti
La Digos indaga sulla bottiglia con polvere pirica trovata nella sede di Pro Vita e Famiglia a Roma dopo la manifestazione di sabato.
La Digos di Roma ha avviato un’indagine sulla bottiglia contenente polvere pirica, rinvenuta nella mattina di ieri nella sede di Pro Vita e Famiglia di viale Manzoni a Roma. Questo episodio è emerso durante un sopralluogo successivo all’assalto compiuto sabato dalle frange più radicali del corteo contro la violenza sulle donne. Secondo le prime ricostruzioni, la molotov sarebbe stata introdotta negli uffici attraverso un vetro rotto nella parte superiore della saracinesca d’ingresso, proprio nel corso del blitz.
Sul posto sono intervenuti anche la polizia scientifica e gli artificieri, che hanno messo in sicurezza l’ordigno e lo hanno sequestrato. Inoltre, sono state rinvenute diverse scritte sulla sede di viale Manzoni, tra cui “Aborto libero Acab”, “Morite scegliamo aborto libero” e “Bruciamo i pro vita”, tutte realizzate durante il blitz di sabato.
La polizia ha ricostruito che, durante il corteo, circa duecento manifestanti si sono separati dal gruppo principale e, mentre la testa del corteo aveva già raggiunto piazza San Giovanni, hanno cercato di forzare ripetutamente il blocco delle forze dell’ordine posto a protezione della sede di Pro Vita. I manifestanti hanno tolto le transenne e hanno iniziato a lanciare fumogeni e bottiglie di vetro contro l’edificio e le forze dell’ordine, che li hanno respinti.
Gli agenti in tenuta anti-sommossa hanno respinto i manifestanti, ma questi non hanno desistito, continuando le pressioni fino a quando, grazie all’intervento di mediazione della polizia, si sono allontanati.